BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

La famiglia è dove c’è una famiglia

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Si imbocca una via assai insidiosa quando lo stato entra nei sentimenti e pretende di condizionare l’amore. Una via che tende ad imporre un’etica e una morale calandola dall’alto nel cuore della vita delle persone.

Ciò che non è stato adeguatamente spiegato dopo l’intervento della Procura di Padova su 33 famiglie omogenitoriali, è che si sono colpite le donne. Il caso delle mamme di Padova non è in alcun modo assimilabile alla gestazione per altri. Credo sia evidente a chiunque voglia leggere la realtà senza alcun pregiudizio. E’ un attacco sferrato a coppie di donne che hanno condiviso amore tra di loro e amore per i loro figli.

L’eterologa è, tra l’altro, una metodologia alla quale ricorrono in grandissima maggioranza le coppie etero. E a nessun padre, che abbia un figlio nato con questo metodo medico, si chiede di adottarlo perchè non è genitore naturale. Almeno non lo si è chiesto per ora. Vedremo cosa avverrà nell’incerto futuro cui è destinato un tema così sensibile. Lo si chiede però alla mamma oggetto del provvedimento della Procura di Padova. Lo ha ribadito la Ministra Roccella: possono adottare i piccoli.

La verità è che l’accanimento ideologico contro le famiglie omogenitoriali, che esistono, sono reali, vivono la loro vita, è parte stessa del progetto culturale e politico di questa maggioranza di governo. Un “no” senza condizioni che ricade sui bambini, in carne e ossa, che si vedranno relegati in un limbo di diversità. Ricordo il sospiro di sollievo quando qualche tempo fa, cadeva l’irrazionale principio giuridico e culturale, del figlio “illegittimo”. Quel principio è stato restaurato. Perché di restaurazione si parla. Stiamo vivendo una restaurazione.

Quei bambini avranno meno diritti degli altri. Non si deve dimenticare l’aspetto più grave di questo provvedimento: i diritti dei bambini. Alcuni di loro hanno già raggiunto i sei anni, vista la singolare retroattività dell’azione della Procura di Padova, sulla cui legittimità lascio il campo a chi è più esperto di me in materia giuridica e costituzionale.

Siamo di fronte ad un attacco contro le famiglie omosessuali. Un attacco all’omossessualità nel mese del Pride, un balzo indietro di decenni che produrrà, e ha già prodotto, disastrosi danni culturali. Lo ha rilevato anche Amnesty International: “I figli di coppie omogenitoriali hanno il diritto a essere protetti e non discriminati”. Questa la chiara posizione espressa in queste ore.

Quando lo stato entra nella vita reale delle persone rischia pericolosamente di danzare sul confine tra diritto e fondamentalismo, avvicinandosi assai insidiosamente al secondo.

Introdurre, nei fatti, una contrapposizione tra “ famiglia ideale” e “ famiglia reale”, significa ideologizzare comportamenti e provvedimenti, negando diritti a persone che vivono la loro umanità e i loro sentimenti. E che non tolgono nulla a tutti gli altri. Nulla.


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