Il gup di Roma, accogliendo la richiesta della Procura, ha deciso di inviare alla Consulta gli atti del procedimento sulla morte di Giulio Regeni. Il giudice chiede alla Corte Costituzionale di esprimersi sulla questione relativa all’assenza degli imputati, i quattro 007 egiziani, per superare la “stasi” del processo. La richiesta del procuratore Francesco Lo Voi e dell’aggiunto Sergio Colaiocco riguardava la questione di costituzionalità dell’art. 420 bis del codice di procedura penale in tema di “assenza” dell’accusato, il giudice si è riservato di decidere aggiornando il procedimento al 31 maggio. In particolare la Consulta dovrà decidere sull’articolo così come modificato dalla riforma Cartabia nella parte in cui non prevede che si possa procedere in assenza dell’accusato “nei casi in cui la formale mancata conoscenza del procedimento dipenda dalla mancata assistenza giudiziaria da parte dello Stato di appartenenza o residenza dell’accusato stesso”. “C’è una speranza in più, speriamo che questa sia la volta definitiva e che venga sancito che questo processo si può e si deve fare. Visto che noi diciamo sempre che Giulio ‘fa cose’, speriamo che Giulio possa intervenire anche in una riforma legislativa che consenta di non lasciare impuniti i reati di questa gravità quando gli stati non collaborano”. È quanto ha detto l’avvocato Alessandra Ballerini, riferendo il pensiero dei genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio sulla decisione del gup che ha inviato gli atti alla Consulta.