BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Lettera esposto alla Rai del comitato referendario. Chiesto intervento Agcom

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Spett.le Rai Radiotelevisione italiana,
la presente è per invitarVi e diffidarVi, nella Vostra qualità di esercenti un pubblico servizio, a garantire tempestivamente spazio mediatico alla iniziativa referendaria corrente di cui la Cooperativa Generazioni Future è promotrice legale e formale.
Come noto, infatti, lo scorso marzo sono stati depositati presso la Corte di Cassazione -e poi pubblicati in Gazzetta Ufficiale- due quesiti referendari, uno contro il finanziamento di armi per fini bellici e l’altro in materia di servizio pubblico sanitario.
Si riportano per Vs opportuna conoscenza:
Vuoi tu abrogare l’Art. 1 (Programmazione sanitaria nazionale e definizione dei livelli uniformi di assistenza), comma 13, D.lgs 502/1992 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421 (GU n.305 del 30-12-1992 – Suppl. Ordinario n. 137) limitatamente alle parole “e privati e delle strutture private accreditate dal Servizio sanitario nazionale”?
Vuoi tu che sia abrogato l’Art. 1 del DL 2 dicembre 2022 n. 185 (Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell’Ucraina), convertito in legge n. 8 del 27 gennaio 2023: “È prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, di cui all’articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalità ivi stabilite?”
Nonostante alcuni tra i principali quotidiani nazionali e tra i Parlamentari italiani abbiano dato voce all’iniziativa, spicca in tutta la sua gravità il silenzio serbato, al riguardo, da parte Vostra.
Invero, appare particolarmente grave e lesiva dei diritti dei cittadini la complleta omissione da parte del principale organo di informazione e comunicazione nazionale di inziative volte a promuovere il dibattito pubblico e dare conoscenza al tema politico del referendum.
Quest’ultimo, giova rammentare, è strumento di cittadinanza attiva e occasione di esercizio diretto della democrazia. Come tale, riceve una copertura costituzionale di tutela e di garanzia, imponendo a tutti gli organi della Repubblica l’esercizio di azioni promozionali affinché ne siano garantiti una conoscenza piena e una corretta ed adeguata informazione in capo a quanti più cittadini possibile. Sicché, ritenuto che l’andamento della raccolta sconti l’effetto -in termini eziologici- della Vostra illegittima inerzia e ritenuto che occorra prontamente intavolare sedi di dibattito volte a escludere ogni effetto di obnubilamento unilaterale, dovendo essere garantito il confronto politico su temi di rilievo altrettanto costituzionale, si fornisce la lista dei Garanti referendari (Ugo Mattei, Maurizio Borghi, Alberto Bradanini, Marina Calamo Specchia, Paolo Cappellini, Franco Cardini, Padre Pietro Cesena, Marinella Correggia, Pasquale De Sena, Manlio Dinucci, Sergio Foà, Carlo Freccero, Marco Guzzi, Giuseppina Leo, Germana Leoni, Don Diego Minoni, Luca Nivarra, Moni Ovadia, Anna Maria Poggi, Geminello Preterossi, Mauro Scardovelli, Paolo Sceusa, Vauro Senesi, Alessandro Somma, Guido Viale, Padre Alex Zanotelli) e Vi si invita a prendere pronti contatti con i medesimi, ovvero con questa scrivente Cooperativa, in modo da organizzare sedi di confronto pubblico nelle reti nazionali del servizio radiotelevisivo italiano, tenendo conto della fine imminente della raccolta, prevista per il prossimo 20 luglio.
Per conoscenza e competenza, si destina il presente atto di messa in mora formale alla Autorità che regola le telecomunicazioni e al Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali – Direzione Centrale per i Servizi Elettorali tenuto presso il Ministero degli Interni.


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