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Si è tenuta lo scorso sabato 27 a Roma, presso l’Auditorium di via dei Frentani, una felice assemblea promossa dalla Cgil con numerose associazioni aderenti al patto siglato un paio di anni fa per congiungere le tradizionali lotte sindacali con le istanze di mondi evocanti il rispetto dei diritti vilipesi e calpestati.
La notizia è che il segretario Maurizio Landini, interpellato alla conclusione dei lavori, si è detto d’accordo con la proposta di articolo21 di inserire come punto essenziale della mobilitazione l’articolo-chiave della Carta costituzionale sulla libertà di espressione. Alla presenza di una quarantina di organizzazioni (dall’Arci, all’Anpi, alle Acli, a Medicina Democratica, al Coordinamento per la democrazia costituzionale, a Libertà e Giustizia, al Forum contro le diseguaglianze, ad Europe for Peace, a Nonna Roma, ad Antigone, alla Rete Disarmo, al Comitato contro ogni autonomia differenziata, al Movimento per l’acqua pubblica, alle organizzazioni studentesche), il convegno -introdotto da Giulio Marcon- ha messo in evidenza l’intersezionalità delle iniziative da assumere. C’è un filo che congiunge le diverse vertenze: l’applicazione della Costituzione, che non va solo difesa contro i tentativi di stravolgerne il testo, bensì va applicata. Di questo, soprattutto, ha parlato nelle conclusioni Maurizio Landini. Due sono gli appuntamenti proposti: il prossimo 24 giugno in piazza per la sanità pubblica; il 30 settembre per i diritti fondamentali sanciti dalla Carta. Risuonavano in sala vari punti sottolineati dalla proposta lanciata da Giuseppe Giulietti e da Articolo21, centrato sull’urgenza di contrapporsi all’involuzione autoritaria fondata sull’ipotesi presidenzialista corroborata dal controllo pressoché totale dell’informazione e dallo spegnimento del pensiero critico. L’appello scaturito dall’assemblea evoca un modello sociale costruito su uguaglianza, solidarietà e partecipazione: l’antitesi rispetto a quello che intende attuare la destra al governo. Landini ha ricordato gli insegnamenti eterni di don Lorenzo Milani, che ci ha ammonito che la politica è fare insieme. Il modo migliore e meno rituale per ricordare il sacerdote di Barbiana è di metterci all’opera con dedizione ed umiltà, contro ogni individualismo e per il bene comune.
All’assemblea è seguita, non per caso, una riuscita manifestazione contro l’impoverimento e gli attacchi al reddito di cittadinanza. Anche lì la presenza di Articolo21 non è mancata.
(Nella foto un momento dell’assemblea)
