Ritorna in pista, come un’ombra che non si allontana mai: Luigi Ciavardini, condannato per la strage di Bologna, costata la vita a 85 persone, esponente dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari). Un nome pesante del terrorismo nero. E un amico scomodo per Chiara Colosimo, prossima Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia. Dovrebbe essere nominata formalmente tra qualche giorno ma la scelta fa discutere e viene contestata da un lungo elenco di familiari di vittime dello stragismo di matrice fascista e della mafia. Quel legame è inaccettabile e viene considerato un insulto alle famiglie che, per questo, hanno scritto una lettera aperta che critica apertamente la possibile nomina della deputata di Fratelli d’Italia, vicina, appunto, allo “stragista mai pentito” Luigi Ciavardini.
“Siamo sbigottiti, avrebbe giganteschi conflitti d’interessi”, scrivono. I rapporti tra Colosimo e Ciavardini sono stati puntualmente riportati in una inchiesta di Report. La Colismo peraltro è anche vicina all’associazione Gruppo idee di Germana De Angelis, moglie di Ciavardini. La lettera di protesta è firmata tra gli altri da Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso dalla mafia 45 anni fa, e da Salvatore Borsellino (figlio del giudice Paolo), i presidenti delle tre associazioni di familiari delle vittime delle strage di Piazza della Loggia, di Piazza Fontana e della stazione di Bologna: Manlio Milano, Federico Sinicato e Paolo Bolognesi, e da Stefano Mormile, presidente dell’associazione familiari delle vittime della Falange armata e fratello di Umberto, educatore carcerario ucciso dalla ‘ndrangheta, Nunzia Agostino, figlia di Nino, agente di Polizia assassinato da cosa nostra, Paola Caccia, figlia del magistrato Bruno, ucciso dalla ‘ndrangheta, Pasquale Campagna, fratello di Graziella, uccisa a 17 anni da cosa nostra, Angela Gentile Manca, madre del medico Attilio Manca, assassinato da cosa nostra.
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