Portare alcune facoltà nei piccoli centri ipoabitati: potrebbe essere questa una soluzione per il risolvere il problema del caro affitti, sollevato dai fuorisede in tenda. Invece di concentrare tutta l’offerta universitaria nelle grandi città – come avviene oggi (tranne rare eccezioni) – si potrebbero ubicare Dipartimenti in veri e propri borghi del sapere, creando il modello di una ”università diffusa“. Con più vantaggi: come la decongestione dei grandi centri e la rianimazione di luoghi in decrescita residenziale. E per evitare il pregiudizio ”cugini di campagna” per chi studia in sedi-borgo, basterebbe un’accorta selezione/rotazione dei professori.