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Caso Alpi–Hrovatin, Di Trapani: «Ci sono nuove strade per arrivare alla verità»

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«Ci sono ancora strade per poter indagare e arrivare a sapere di più sui questo doppio assassinio. Mi auguro che i nuovi atti scoperti vengano rapidamente acquisiti dalla magistratura. sono fondamentali per avere un nuovo filone di indagine dopo l’inerzia rilavata negli ultimi tempi». Lo ha chiesto il presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani nella conferenza stampa #NoiNonArchiviamo tenutasi a Roma dedicata alla necessità di una svolta nell’inchiesta sugli omicidi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuti nel 1994.

«Il nostro è un percorso di quasi 30 anni di tentativi di arrivare alla verità compiuto da chi si è opposto a tentativi di depistaggio e a verità facili che non erano reali. Le iniziative simboliche sono stati strumenti per tenere accesa questa luce – ha aggiunto -. Cerchiamo la verità non solo perché lo dobbiamo a Ilaria e Miran e alle loro famiglie. E’ un dovere che noi dobbiamo a tutti i cittadini italiani che devono sapere che nella storia del Paese non ci possono essere zone buie e aree grigie».

È la seconda volta che «una rilevante verità arriva attraverso inchieste giornalistiche. Prima quella di Chiara Cazzaniga che ha permesso di restituire la libertà a una persona che è stata in carcere innocente per 18 anni, e ora quella di Andrea Palladino (Per The Post internazionale, ndr) che ha dimostrato i depistaggi che ci sono stati. Il nostro obiettivo è arrivare a 30 anni da quell’assassinio avendo almeno dei pezzi di verità».

All’evento era presente anche il senatore Walter Verini (Pd), che ha reso noto di aver «presentato un’interrogazione il giorno stesso in cui Palladino (giornalista di The post Internazionale, ndr) ha fatto uscire la sua inchiesta” sul caso Alpi – Hrovatin.

Verini poi ha aggiunto: «Ci muoviamo anche al Copasir, chiedendo si occupi di questa questione. Oltre alle richieste a livello istituzionale non sarebbe male anche andare davanti alla Procura di Roma per chiedere di non archiviare il che non vuole dire stare fermi ma muoversi e seguire i nuovi impulsi sul caso». Se «non si chiudono queste ferite il Paese non può fare i conti con la propria storia».

Per Isabella De Monte (Azione – Italia viva) «non ci possiamo fermare, su questa vicenda non c’è un confine di partito o istituzionale. Dobbiamo lottare insieme per verità e giustizia. Agiremo in tutte le sedi, si potrebbe anche chiedere una vera commissione d’inchiesta che cerchi la verità in modo serio» ha aggiunto. All’incontro, aperto dal presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani, sono intervenuti, fra gli altri, anche Beppe Giulietti, coordinatore Articolo 21; Daniele Macheda, segretario Usigrai; Paola Spadari, segretaria del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti; Andrea Palladino, giornalista Tpi autore di una nuova inchiesta sul caso e l’avvocato Giulio Vasaturo.


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