Marchionne, Gasparri e Baldassarre…

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di Nadia Redoglia
Ovvero: oro, incenso e mirra dei nostri personalissimi re magi. La differenza tra il presepe e l’italica realtà sta giusto nel fatto che invece d’offrirli, dei doni costoro ne farebbero uso personale. Il primo s’è giocato l’oro oltreoceano, il secondo ha asperso il turibolo per mantenere in vita, pro domo sua, gli interessi personali di un dio fasullo, il terzo quale già presidente di Corte Costituzionale, poi della Rai, ma pure gran giurì della pubblicità e altri onorevolissimi impegni, nonché altissime onorificenze al merito della Repubblica, s’è “ammirato” per il suo rinvio a giudizio per aggiotaggio…
Per carità! Lasciamo pur da parte gli evangelici magi: meglio dedicarci alla più laica befana, peraltro ben più in armonia con i tempi nostri da scarpe tutte rotte e toppe alla sottana. In tal senso Monti dovrebbe essere quello più ferrato in materia, dal che nessuno meglio di lui potrebbe assisterci il 6 gennaio per mezzo di laica e pubblica tv. E invece è stato deciso che in quel dì è meglio che non ci sia.

Che il servizio pubblico e il premier dimissionario preferiscano non avere conflitti tra pubblico/privato/laico/religioso?!


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