“Un viaggio introspettivo nei meandri più profondi dell’animo del musicista polacco”
Nell’ambito della Stagione concertistica da Camera 2022/2023 dell’Accademia Filarmonica Romana, il Teatro Argentina ha ospitato il 15 dicembre scorso l’ultimo recital di Gloria Campaner in Italia, dedicato a Chopin, prima di una pausa creativa e sabbatica che questa artista, dalla personalità poliedrica ed eclettica, ha deciso di prendersi con l’arrivo del 2023.
La tappa romana è stata una lezione-spettacolo dedicata al musicista polacco introdotta dallo scrittore Alessandro Baricco, compagno della Campaner, il quale, con la sua prosa fluente e affabulatrice, ha accompagnato il pubblico, in maniera quasi didascalica, alla comprensione dell’opera scelta per la serata: “i 24 Preludi per pianoforte op. 28“.
Un’opera che rappresenta un unicum all’interno della straordinaria produzione pianistica di Chopin, con particolare riguardo all’immediatezza delle soluzioni armoniche adottate, lontane da ogni schematismo formale, senza alcuna concessione al pianismo esteriore.
“Un viaggio nel respiro del mondo, nell’emotività umana, nell’animo di Chopin”, secondo la Campaner. Un capolavoro pittorico, extramusicale. Non è soltanto un viaggio, ma un’architettura con continui cambi di scena. Un’esperienza drammatica, impegnativa, sia da ascoltare sia da suonare.
Con i Preludi, Chopin disegna un paesaggio cangiante ed intenso, il suo universo pianistico.
“Questa raccolta mi suscita ricordi, emozioni, impressioni diverse, è come quando ti tuffi due volte nello stesso fiume: incontrerai sempre acque diverse” ha dichiarato la Campaner in un’intervista.
I Preludi, scritti nei soggiorni tra Parigi e Palma di Maiorca, sono una serie di composizioni sospese, incomplete: non vi è una Suite che li ospiti, non una Fuga, sono lasciati soli nelle mani di chi li ha scritti. “Sono schizzi, frammenti iniziali di studi o, se vogliamo, ruderi, penne d’aquila selvaggiamente disposte alla rinfusa. Ma la scrittura delicata e perlacea indica in ciascuno di essi: lo scrisse Fryderyk Chopin. Lo si riconosce dalle pause e dal respiro impetuoso. Egli è e rimarrà il più ardito e il più fiero spirito poetico dell’epoca” (Schumann).
Un’esecuzione impeccabile e seducente, con momenti di puro virtuosismo, quella di Campaner, la quale ne ha fatto anche oggetto di un disco uscito con la Warner nel 2021.
Un’artista a tutto tondo, un vulcano di idee che ama le contaminazioni musicali. Non c’è genere musicale che non l’abbia vista protagonista: ha iniziato giovanissima avvicinandosi al rock e all’elettronica. Tra le sue passioni, anche il tango. Ma non soltanto musica, la Campaner è molto impegnata anche nel sociale.
Una bellissima realtà di cui andare fieri.