Mancano pochi minuti alle 18 del 10 dicembre 2022. E’ la Giornata internazionale in cui si celebra il valore dei diritti umani e quel che accade va in direzione ostinata e contraria. E’ tutto scritto in un breve comunicato della Prefettura di Salerno, dove tra poche ore è atteso lo sbarco di migranti da una nave dell’Ong. Con quello che si può definire un “dispaccio” viene imposto il divieto di riprendere lo sbarco con la motivazione ufficiale che a bordo ci sono dei minori. Alle 18 Angela Caponnetto è la prima giornalista che lancia l’allarme su quello che a tutti gli effetti si profila come un bavaglio alla libertà di stampa, una modalità con cui il Governo interviene a gamba tesa sulla libertà di stampa. L’attracco della nave della Ong Geo Barent è attesa per questa mattina al molo “3 gennaio” del Porto di Salerno e i giornalisti, secondo la Prefettura di Salerno, dovranno restare in “un’area dedicata, previa esibizione del documento di riconoscimento e del tesserino di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti”. Un atto definito da subito “gravissimo” dai molti cronisti in attesa al porto di Salerno e sul quale sono intervenuti sia l’Ordine che la Federazione Nazionale della Stampa e il Sindacato dei Giornalisti della Campania.
“Ci giunge notizia che la Prefettura di Salerno abbia vietato le riprese relative al previsto sbarco di migranti da una nave ONG. È una misura incomprensibile e incompatibile con il diritto di cronaca. Tra l’altro si adduce la ‘presenza di minori’ quale motivo per il divieto assoluto di riprendere immagini. Ci rivolgiamo al Ministro dell’Interno: compito dei giornalisti è raccontare i fatti, con il dovere di tutelare i minori; agli organi di Governo spetta garantire il pieno esercizio della libertà di stampa”, sottolinea in una nota Carlo Bartioli, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
“In vista dell’arrivo di una nave di migranti nel porto di Salerno, una circolare firmata dal capo di gabinetto del prefetto di
Salerno – si legge in una nota di Fnsi e Sindacato unitario dei giornalisti campani – informa che i giornalisti potranno seguire le operazioni sostando in un’area dedicata e, soprattutto, che non sarà consentito effettuare riprese filmate e fotografiche a causa della presenza di minori. Dopo la vergogna consumatasi in occasione dell’attracco in Sicilia della nave Ocean Viking, con i giornalisti messi di fatto nelle condizioni di non poter lavorare – si legge ancora nel comunicato – si vuole imporre nuovamente una sorta di bavaglio di Stato per impedire ai cronisti di esercitare il loro diritto-dovere di informare. Ferme restando le esigenze di sicurezza, ai giornalisti, ai quali fra l’altro viene chiesto di accreditarsi, deve essere consentito di fare il loro lavoro nell’interesse dei cittadini ad essere informati. La tutela dei minori che si trovano sulla nave non può diventare il pretesto per vietare le riprese filmate e fotografiche, visto che le norme deontologiche della professione giornalistica prevedono precisi obblighi a tutela dei minori stessi ai quali tutti i cronisti devono attenersi, senza che qualcuno, dall’alto, imponga inutili bavagli». Sullo sfondo è ineludibile un’altra interpretazione che riguarda le condizioni in cui arrivano i migranti in Italia. Da lontano, in un recinto, è più difficile descriverlo.