“Colpiscono, e non poco, la rappresentazione del Paese e le riflessioni che la animano fatte nell’ultimo messaggio augurale del suo settennato, alla vigilia del nuovo anno che si apre, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo ringraziamo ancora una volta per l’esemplare chiarezza con cui riporta al centro dell’attenzione i temi e i problemi reali delle persone e delle comunità.
C’è davvero tanto bisogno di porre, a tutti i livelli, massima, attenzione e impegno verso i temi del lavoro e i problemi delle vecchie e delle nuove povertà, che ci sono e che colpiscono più settori (sempre più anche l’editoria e l’informazione) e le famiglie. Tante situazioni non sono più classificabili come semplice “disagio sociale”, ma sono – come ha scandito il Capo dello Stato citando a esempio drammatico il caso della Sardegna – una vera e propria “questione sociale”. Osservazione che, messa in relazione al tracollo economico, produttivo e occupazionale di un’intera regione, anche da sardo, avverto come molto significativa. In questo quadro appare necessario che ogni ambito di competenze e tutte le energie responsabili facciano la loro parte. E se alla politica è chiesto il recupero di una capacità di condivisione umana e morale rispetto alle situazioni gravi di persone e famiglie, certamente non può sfuggire la circostanza che anche il mondo dell’informazione può e deve fare meglio e di più per aiutare a conoscere e comprendere la complessità della crisi e gli sforzi coerenti necessari in termini di coesione sociali per trovare le vie di uscita. Silenzi e omissioni sono gravi. Nel ricco messaggio del Presidente Napolitano ci sono molti spunti di riflessione per un giornalismo libero e vitale che non possono essere fatti cadere ma possono risultare notizie da richiamare in primo piano o richiami su cui accendere fari permanenti di attenzione e riflessione critica”