Il mondo del carcere sta vivendo un momento di particolare complessità. È di oggi la notizia di due nuovi suicidi ad Ariano Irpino e Lecce. Nel 2022 sono decedute 186 persone ristrette in carcere, tra esse 77 per suicidio e 27 per cause da accertare. In questo contesto il Garante nazionale ritiene essenziale proseguire con ancor maggior puntualità nel proprio impegno di verifica e analisi delle condizioni detentive negli istituti del nostro paese. La difficoltà coinvolge anche chi in carcere opera e verso tale sentimento di apprensione per un lavoro sempre più duro – è di ieri il quarto suicidio di un operatore di polizia penitenziaria – il Garante vuole inviare un messaggio di pari impegno affinché si realizzino condizioni che sappiano tenere insieme efficacia, umanità e piena adesione al dettato costituzionale sull’esecuzione penale. In questa prospettiva, tra il 7 e l’11 novembre, il Garante nazionale ha compiuto una visita regionale in Piemonte effettuando il monitoraggio di diverse strutture. La missione si è divisa in tre parallele sotto-delegazioni con l’inserimento di esperti specifici nelle varie aree tematiche. Sono stati visitati sette istituti detentivi per adulti, un istituto penale minorile, due Servizi psichiatrici diagnosi e cura, diverse camere di sicurezza questure, commissariati e comandi, una “struttura idonea” per il trattenimento delle persone in attesa di espulsione e le due Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Prima della stesura del rapporto complessivo il Garante invierà alle diverse amministrazioni alcuni Raccomandazioni urgenti sui profili di maggiore criticità rilevati nel corso delle visite.