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Un coro di voci a sostegno del giornalista Julian Assange. 15 ottobre a Roma

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Sabato 15 ottobre, a partire dalle ore 18, nella sede romana di Left, un incontro per chiedere la liberazione del fondatore di Wikileaks. Tra i presenti: Moni Ovadia, Vauro, Francesca Fornario, Riccardo Noury. L’evento fa parte di una “24 ore non stop” mondiale sul tema a cui parteciperanno anche il filosofo Noam Chomsky e l’avvocata e moglie di Assange Stella Moris

Una rassegna di voci “militanti” in difesa di Julian Assange, perché sia liberato al più presto e venga impedita la sua estradizione negli Stati Uniti. L’appuntamento è per sabato 15 ottobre, a partire dalle ore 18, nella sede romana della rivista Left, in via Ludovico di Savoia 2/b. All’evento parteciperanno, tra gli altri: Moni Ovadia, Vauro, Francesca Fornario, Riccardo Noury di Amnesty International Italia,  Lazzaro Pappagallo (Stampa romana), Vincenzo Vita (Articolo21), Giulio Cavalli, Patrick Boylan (Free Assange Italia e autore del libro Free Assange edito da Left), Dale Zaccaria, Giuliano Marrucci (Report e Ottolina Tv), Roberto Musacchio (Media Alliance), Roberto Morea (Tranform Italia!), Malgorzata Kulbaczewska (Media Alliance), Giovanni Russo Spena, Davide Dormino.

Verranno proiettati inoltre i contributi di Laura Morante, Beppe Giulietti, (Fnsi) e Riccardo Iacona. L’incontro sarà parte di una “24 ore no stop” mondiale a dedicata a questa battaglia di civiltà, alla quale parteciperanno anche il filosofo Noam Chomsky e l’avvocata e moglie di Assange Stella Moris

L’estradizione negli Usa del fondatore di Wikileaks devasterebbe la libertà di stampa e ci priverebbe del diritto di sapere cosa fanno i governi. Diffondere notizie di pubblico interesse, come ha fatto Assange, è il lievito della stessa democrazia. Estradare Assange ed esporlo ad accuse di spionaggio per aver pubblicato informazioni riservate – per le quali rischierebbe fino a 175 anni di carcere – sarebbe un pericoloso precedente per costringere i giornalisti di ogni parte del mondo a scegliere se fare il proprio mestiere o svilirsi a cassa di risonanza di “comode verità”.

Per questo invitiamo i nostri lettori e le nostre lettrice lettrici, assieme a chiunque desideri approfondire la vicenda di Assange e sostenere la lotta globale per la sua liberazione, a partecipare all’incontro. Sarà possibile seguirlo anche online, attraverso la diretta Facebook sulla pagina di Left.

Di seguito, l’appello del Comitato promotore italiano della “24 ore non stop per Julian Assange”, di cui la nostra rivista fa parte:

Julian Assange è un uomo, un giornalista che ha rivelato i crimini e i criminali delle guerre in Afghanistan e in Iraq degli Stati Uniti. 

Julian Assange per questo è stato punito, è stato ingiustamente incarcerato e imbavagliato, gli è stato impedito di fare informazione. Mentre i crimini e i criminali sono impuniti e assolti.

Julian Assange rischia di essere estradato negli Stati Uniti e condannato a morte con 175 anni di 

carcere.

Julian Assange ha due figli piccoli e ha accanto una compagna e avvocata, Stella Assange, che continua a lottare.

Julian Assange è il simbolo di tutti i giornalisti, le giornaliste, le voci libere che con lui possono essere messe a tacere.

Julian Assange rappresenta un modello di mondo nuovo e migliore dove l’ingiustizia va condannata e i diritti umani difesi.

Sono sempre più numerose le iniziative per la libertà di Assange e per impedirne la pericolosa estradizione negli Usa.

Ti invitiamo a partecipare a un’iniziativa grandiosa che possa far conoscere il suo caso in tutto il pianeta: 24 ore non stop dove giornalisti, attivisti, artisti, persone di cultura manifesteranno in tutto il pianeta per la libertà di Julian. Il 15 Ottobre sul Pianeta Terra.

L’evento si può seguire sulla pagina Facebook di Left (www.left.it) e sulle piattaforme Pressenza Italia,su YouTube e Ottolina TV su Twitch

https://www.24hassange.org/it/


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