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Sono quasi 15 giorni che il popolo iraniano sta sfidando le autorità scendendo nelle strade e protestando contro il Regime.
Le proteste sono scoppiate per la prima volta il 17 settembre, al funerale di Mahsa Amini, una donna curda di 22 anni morta il giorno prima mentre era in stato di fermo della polizia che applicava le rigide restrizioni della Repubblica islamica sull’abbigliamento femminile. È stata arrestata il 13 settembre per presunta violazione delle rigide regole dell’hijab iraniane.
Il numero dei morti continua a salire le autorità hanno riferito che si tratta di meno di un centinaio di morti ma le stime non ufficiali contano molte più vittime.
Da quanto le autorità hanno bloccato la rete internet il numero di video e di foto delle proteste è notevolmente diminuito proprio con l’obiettivo di non mostrare all’opinione pubblica quello che sta accadendo nel paese. Nel giro di pochissimi giorni si è registrato un notevole numero di persone arrestate. Giornalisti, musicisti, intellettuali e tutti coloro hanno protestato sui social in sostegno del popolo.
Mentre il Regime continua a mantenere il pugno duro con la popolazione in tutto il mondo si stanno organizzando manifestazioni in supporto di uomini e donne iraniani. Sabato 1 ottobre in molte città in tutto il mondo ci sarà una protesta globale contro il Regime iraniano. ‘The time has come’, il tempo è arrivato, si legge sulla locandina con lo slogan “Donna, Vita, Libertà”.
A Roma dalle ore 10.00 alle ore 13.00 ci sarà un corteo da Piazza della Repubblica a Piazza della Madonna di Loreto. Per tutte le locandine delle manifestazioni in Italia e nel resto del mondo consultare il sito https://www.instagram.com/hamedesmaeilion/
Altra manifestazione è prevista sempre nella giornata del 1 ottobre alle ore 17.00 organizzata dal Partito Radicale e che si terrà davanti l’Ambasciata Iraniana a Roma.
Prevista una manifestazione organizzata da Amnesty International il prossimo 5 ottobre in Piazza del Campidoglio dalle ore 17,30 in poi.
