Nel pomeriggio di lunedì 19 settembre è apparso un un tweet da parte della giornalista e politica italiana Souad Sbai. Originaria del Marocco ma con cittadinanza italiana, da anni sostiene di occuparsi dei diritti delle donne. Militante nel partito della LEGA e in precedenza ne Il popolo della libertà a pochi giorni dalle elezioni politiche del prossimo 25 settembre ha lanciato un tweet con tanto di locandina e i simboli della Lega con scritto In #Iran le #donne muoiono per mostrare una ciocca di capelli, ma in Europa il problema si chiama Orban: solo perché la pensa diversamente una certa sinistra? #25settembrevotolega #ElezioniPolitiche2022 Io ci #Credo
Un tweet modificato successivamente, ma in cui nella prima versione era stato usato anche l’hastag #MahsaAmini
Il riferimento è alla giovane ragazza iraniana uccisa dalla polizia morale in Iran poichè indossava impropriamente il velo islamico.
La giornalista Tiziana Ciavardini, una delle massime esperte di Iran in Italia ha replicato sotto al tweet della Sbai, dissentendo dalla strumentalizzazione della vicenda iraniana per fini politici.
Strumentalizzare la morte della ragazza iraniana #MahsaAmini per fare campagna elettorale – ha scritto – non è solo una mancanza di rispetto nei confronti del popolo iraniano, ma è una totale mancanza di sensibilitá nei confronti di tutte le donne che lottano ogni giorno per avere libertá.
Da quel momento si sono scatenati una serie di offese e commenti negative nei confronti della Ciavardini.
Bisognerebbe, prima di tutto, comprendere a fondo quale accostamento abbia voluto fare la Sbai unendo l’Iran dell’Ayatollah Kamenei a ViKtor Orban presidente dell’Ungheria.
Potremmo azzardare che abbia voluto accostarli in quanto in Iran al momento vige un regime che discrimina le donne così come fa Orban quando nega l’aborto alle donne del suo paese.
Basti pensare alla nuova stretta sull’interruzione di gravidanza contenuta in un decreto del ministero dell’Interno pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ungherese in cui si legge che le donne ungheresi dovranno ascoltare il battito del feto prima di abortire.
Eppure Orban è proprio quel personaggio tanto amato da Matteo Salvini (leader della Lega) che vorrebbe le donne relegate in casa invece che all’Università per non togliere posti di lavoro al mondo maschile. Quel modello a cui la Lega vorrebbe ispirarsi che vede una famiglia incentrata sulla procreazione di almeno due figli, che è discriminatorio verso le coppie miste e non gradisce le famiglie arcobaleno. Un accostamento riuscito male diremo.
La vicenda del tweet e della risposta si arricchisce di colpi di scena nel momento in cui le seguaci della Sbai hanno iniziato ad offendere la Ciavardini riprendendo dal web sue foto con il velo in Iran (obbligatorio) in cui incontra le massime autorità governative.
Non solo essendo stata la Ciavardini candidata lo scorso anno con il Pd le seguaci hanno iniziato a postare sue foto con il logo del PD.
La vicenda alquanto ridicola se non banale non termina con i tweet ma la Signora Sbai ha pensato bene di pubblicare nella giornata di oggi, un articolo contro la Ciavardini e tutte le donne della sinistra, colpevoli a suo avviso di non interessarsi troppo della causa femminile. In allegato invece il comunicato stampa di Laura Boldrini sulle proteste in Iran.
“La battaglia per la libertà delle donne iraniane – si legge nell’articolo – contro l’obbligo del velo imposto, è una questione rilevante anche per la campagna elettorale in corso in Italia. Discuterne serve infatti a mettere in chiaro quali sono le differenze di sensibilità e orientamento tra gli schieramenti in materia di politica estera e diritti umani. Pertanto, non corrisponde a nessuna strumentalizzazione il denunciare, per l’ennesima volta, la propensione della sinistra italiana nei confronti del regime fondamentalista iraniano.” https://almanews24.it/opinioni/2022/09/20/le-donne-iraniane-irrompono-nella-campagna-elettorale-italiana/
Su questo ci sarebbe da chiederle come mai se la questione delle donne le sta così a cuore ha addirittura creato una locandina con i simboli della LEGA proprio a 4 giorni dalle elezioni? Non poteva esprimere solidarietà alle donne iraniane senza simboli politi? Se non è strumentalizzazione questa come altro si potrebbe chiamare? Mala fede?
L’attacco alla Ciavardini è in particolare in queste parole
“Se l’antropologa Tiziana Ciavardini avesse voluto davvero mostrare “rispetto nei confronti del popolo iraniano” e la sua “sensibilità nei confronti di tutte le donne che lottano ogni giorno per avere libertà”, avrebbe già cambiato partito politico invece di levare impropriamente gli scudi con un commento vacuo e superficiale com’è stata finora la campagna elettorale del PD”.
La Ciavardini ha replicato così “Il mio commento di replica sarà stato anche vacuo e superficiale, ma allora perchè modificare il tweet in cui si leggeva l’Haststag #mahsaamini? Percèe perdere tempo a scrivere un articolo contro di me e il Pd? Le mie scelte di partito non credo sia di interesse pubblico, ma lo è invece il mio attivismo da oltre un ventennio sulla questione iraniana.
In questi giorni difficili per il popolo iraniano, non ho tempo per chiacchiere da bar, il mio dovere ora è stare accanto a loro e sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica sulle repressioni che stanno avvenendo. Non mi interessa proprio entrare in questi ultimi colpi di campagna elettorale”.
IRAN, BOLDRINI (PD): CONDANNA PER VIOLENTA REPRESSIONE PROTESTE (9Colonne) Roma, 20 set – “Almeno cinque morti e diversi feriti. Ferma condanna per la brutale repressione messa in atto dalle forze di sicurezza iraniane contro chi manifesta in diverse città del Paese per la morte di Mahsa Amini, una ragazza di soli 22 anni deceduta dopo essere stata arrestata la scorsa settimana dalla polizia morale nazionale perché non indossava correttamente il velo. Le leggi della Sharia colpiscono ancora una volta le donne, private dei diritti, delle libertà e dell’autodeterminazione in ogni singola scelta riguardante la loro vita. La comunità internazionale faccia pressione sulle autorità locali affinché cessino subito le violenze contro persone innocenti”. Ad affermarlo in una nota Laura BOLDRINI, deputata del Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. (PO / red) 201818 SET 22