Roma, 17 settembre 202 – E stato firmato, nella Sede dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, un Accordo di collaborazione con l’Associazione Bambino Gesù del Cairo inerente il nuovo Ospedale Bambino Gesù del Cairo. La firma incorona la proficua cooperazione iniziata nel 2019 con la formazione di un Comitato, guidato dalla Professoressa Mariella Enoc, Presidente del Bambino Gesù, dal Dottor Massimiliano Raponi, Direttore Sanitario, dal Signor Sandro Cristaldi, Responsabile delle Relazioni esterne, Comunicazione e Marketing, da Monsignor Yoannis Gaid, già Segretario Personale di Papa Francesco e Presidente dell’Associazione Bambino Gesù del Cairo e da altri medici e ingegneri, per studiare e preparare il Progetto Esecutivo del nuovo Ospedale del Cairo. Era presente alla firma dell’Accordo S.E. il Signor Mahmoud Talaat, Ambasciatore della Repubblica Araba d’Egitto presso la Santa Sede, in segno dell’attenzione che l’Egitto presta al progetto Bambino Gesù del Cairo. Tale attenzione è stata manifestata anche nella concessione del terreno su cui verrà costruito il nuovo ospedale, offerto dal Presidente della Repubblica d’Egitto Abdel Fattah al-Sisi, che è una Repubblica caratterizzata da un elevato tasso di natalità e da un elevato tasso di mortalità neonatale, infantile e materna.
L’accordo sottoscritto dalla Dottoressa Enoc e da Monsignor Gaid prevede la formazione specialistica nel campo della pediatria e della neonatologia per il personale sanitario del Bambino Gesù Women’s and Children’s Hospital del Cairo presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma; l’assistenza dei pazienti pediatrici con patologie complesse, non altrimenti curabili in Egitto; la formazione a distanza mediante la piattaforma Medtraining; la formazione del personale sanitario mediante training on the job presso il Bambino Gesù del Cairo e la consulenza a distanza su casi complessi. Il Bambino Gesù di Roma fornirà, inoltre, l’assistenza specialistica ai pazienti pediatrici con patologie complesse non altrimenti curabili in Egitto. L’ accordo prevede, altresì, la possibilità di inviare in Egitto gli specialisti del Bambino Gesù di Roma per formare in loco il personale sanitario e curare e operare i casi complessi che potrebbero essere curati in Egitto senza essere ricoverati a Roma. L’ accordo evidenzia che l’obiettivo della formazione sarà il trasferimento di conoscenze/competenze su specifici percorsi terapeutici, diagnostici e assistenziali.
L’ accordo menziona che l’Associazione Bambino Gesù del Cairo opera in Egitto attraverso la Fondazione della Fratellanza Umana, presieduta dallo stesso Monsignor Gaid, per la realizzazione del Nuovo Ospedale concepito per configurarsi come struttura d’eccellenza per le prestazioni erogate, per l’elevato livello qualitativo delle stesse secondo standard ben precisi, ossia: di centralità nell’erogazione delle cure del bambino malato, di umanizzazione delle cure, di rispetto delle differenze etniche, culturali, religiose e sociali, del miglioramento continuo delle prestazioni sanitarie erogate, garantendo loro e a tutti i neonati, i bambini e alle future mamme il diritto alla salute quale diritto ad accedere alle prestazioni medico-sanitarie e diritto alle cure gratuite per gli indigenti. Si qualifica come struttura d’eccellenza grazie a questa stretta e continua relazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e l’efficace lavoro del Comitato sopramenzionato per garantire cure medico-sanitarie ai bambini che versano in condizioni disagiate e alle donne in gravidanza dal momento del concepimento al parto e sino alla loro dimissione dalla struttura ospedaliera. L’ accordo dimostra il respiro internazionale del Bambino Gesù di Roma, l’Ospedale del Papa, che promuove programmi di cooperazione internazionale per l’erogazione di assistenza medica e chirurgica specializzata e per la formazione del personale sanitario locale nella Repubblica Centrafricana, in Giordania, in Cambogia, in Paraguay, in El Salvador, in Libia, in Iran, in Costa d’Avorio.e in Egitto ed è già impegnato in progetti di collaborazione per l’assistenza di pazienti pediatrici nelle aree interessate da conflitti o calamità naturali dove sono più ingenti i danni causati ai più piccoli.
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