Dopo la prima iniziativa europea di venerdì scorso a Trento e Napoli, in concomitanza con un flashmob per la libertà stampa, organizzata dal Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige e della Campania per denunciare il provvedimento delle autorità russe contro i giornalisti e i media indipendenti, Articolo21 e “Imbavagliati – Festival Internazionale di Giornalismo Civile”, lunedì 11 settembre alle ore 8.30, in un incontro webinar tornano a denunciare le gravi limitazioni dell’ente statale per il controllo sui media, Roscomnadzor, che ha revocato la licenza di pubblicazione per il giornale indipendente Novaya Gazeta, diretto dal Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov. E allo stesso tempo portando la solidarietà al giornalista russo Ivan Safronov, condannato a 22 anni di reclusione.
Safronov è stato accusato di alto tradimento in un processo a porte chiuse, ma molti osservatori ritengono le accuse palesemente ingiuste e che l’arresto sia legato alla passata attività giornalistica del giovane.
Per raccontare di quanto il Cremlino stia rafforzando la censura, reprimendo i media indipendenti e soffocando sempre più la libertà di stampa e ogni forma di dissenso, la testimonianza di Oksana Chelysheva, giornalista russa e collaboratrice della «Novaya Gazeta», testata storica per la quale ha lavorato con Anna Politkovskaja. Già premiata nel 2006 da Amnesty International per il suo impegno verso le tematiche riguardanti i diritti civili (Amnesty’s Special Award for Human Rights Journalism Under Thret) è attualmente esiliata in Finlandia. La Chelysheva nel 2015 è stata la prima cronista a ricevere il “Premio Pimentel Fonseca”, prologo di “Imbavagliati”. Il Festival di Giornalismo civile, che da otto anni dà voce a quei giornalisti che nei loro paesi hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali e, nonostante il giro di vite contro la stampa, hanno corso seri pericoli per raccontare la realtà degli avvenimenti dal punto di vista interno.
“Confi-Nati” è stato il tema della settima edizione “straordinaria”della manifestazione contro i bavagli, che si è svolta a maggio al Pan/Palazzo delle Arti di Napoli. “Un pronto soccorso solidale” per accendere una luce su quelle popolazioni, che vivono in luoghi dove per gravi conflitti interni non solo non si riesce a sopravvivere, ma neppure a fuggire, schiacciati dalla guerra e dalla difficoltà ad emigrare, attraverso testimonianze coraggiose, che denunciano la violazione dei diritti degli ultimi nel mondo. Ospite per la terza volta al festival, la Chelysheva era intervenuta proprio su un focus sull’invasione dell’Ucraina da parte delle forze di occupazione russe. Un incontro, “in nome della pace”, che ha visto la testimonianza anche di Alexander Nevzorov, ex deputato della Duma, il famoso giornalista 63enne, che è stato il primo personaggio ad essere incriminato in base alle norme bavaglio di Mosca, dopo aver pubblicato informazioni secondo le quali le forze russe avevano bombardato un ospedale per la maternità a Mariupol e Olga Kulishenko, giornalista e corrispondente per la televisione ucraina, costretta a lasciare Kharkiv, sua città natale, pochi giorni dopo l’aggressione dell’esercito russo e l’inizio del conflitto.
Con la cronista russa, che sempre ad “Imbavagliati” nel 2016 aveva denunciato le gravi limitazioni alla libertà di stampa di Putin, accendendo anche una luce sull’uccisione in Ucraina dei “due Andrea” – come chiamava lei Rocchelli e Mironov – interverranno Giuseppe Giulietti (presidente della Federazione Nazionale della Stampa), Elisa Marincola (portavoce nazionale di Articolo21), Roberto Natale, Stefano Corradino e Désirée Klain (Portavoce di Articolo21 Campania e ideatrice e direttore artistico di “Imbavagliati”), traduzioni di Eva Serio (responsabile delle relazioni internazionali di “Imbavagliati) .