“La carriera di un sorvegliante del carcere e, soprattutto, nel lager si fa sulla pelle dei detenuti”. (Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma) E spero stiano facendo carriera gli aguzzini che un giorno sì e l’altro pure sanzionano le Pussy Riot in carcere. Una delle due, in isolamento perché minacciata, è stata punita per non aver sentito la sveglia: http://www.ilmondo.it/esteri/2012-12-21/russia-nuova-sanzione-pussy-riot-carcere-si-sveglia-tardi_165433.shtml
Maria Alekhina aveva d’altronde scritto una lettera aperta qualche giorno fa, ma dicendo che questa non è vita: http://pubblicogiornale.it/mondo/pussy-riot-carcere-lettera/
Le cinquanta sfumature di grigio delle prigioni russe sono tutt’altro che eccitanti. Scrive Maria: “Tutto è grigio qui intorno. Anche se è di un altro colore, contiene un elemento grigio. Tutto: gli edifici, il cibo, il cielo, le parole”.
Annaviva ricorderà le Pussy Riot con una manifestazione a Milano nel pomeriggio del 16 gennaio e una serata all’Ostello Bello la sera del 17.
Ad maiora
http://andreariscassi.wordpress.com/2012/12/23/le-cinquanta-sfumature-di-grigio-delle-pussyriot/