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La cura del vero nel racconto delle guerre, il dibattito al primo giorno del Festival di Articolo 21

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Ricordare per migliorare, non sottovalutare le derive antidemocratiche e raccontare i fatti senza scagliare parole come fossero pietre. Il Primi Festival di Articolo 21 si apre così, seguendo tutte le impronte dell’Associazione che compie venti anni, fatti di principi, di battaglie, di proposte e di storie che non vogliamo archiviare, da Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, passando per Andrea Rocchelli, Mario Paciolla, Giulio Regeni, padre Paolo Dall’Oglio. La quattro giorni di Castiglioncello ha preso il via ieri sera con un incontro sui Vocabolari di guerre e sul ruolo del giornalismo nel raccontare le crisi. Ad aprire il dibattito inaugurale è il sindaco di Rosignano Marittimo, Daniele Donati, che sottolinea un principio talvolta sottovalutato: “Dove c’è democrazia c’è informazione, dove non c’è informazione libera non c’è democrazia”. E diventa quello il liet motiv della serata. Elisa Marincola, portavoce di Articolo 21, ripercorre nel suo intervento i venti anni di impegno dell’associazione e ribadisce che un giornalismo basato sui fatti e su un racconto rigoroso, senza usare “pietre” è più che mai necessario. Per Paola Spadar,i, segretaria del Cnog, “bisogna tenere conto che l’informazione assicura la democrazia ma anche del fatto che chi racconta la verità spessissimo viene aggredito e ciò è inaccettabile”. Il presidente del Coniglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, ha ribadito che “parlare di questi temi è fondamentale ed è importantissimo farlo con i cittadini come stiamo facendo qui questa sera. I giornalisti ‘servono’ alla democrazia, servono a far emergere la verità. Lo bbiamo visto tante volte, cito Ustica per tutte”.

Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Giuseppe Giulietti, che è stato tra i fondatori di Articolo 21, ha ricordato alcuni “casi-simbolo delle molte storie che si vorrebbero archiviare troppo in fretta come è accaduto pochi giorni fa con il caso di Giulio Regeni”. “Mando un abbraccio alla famiglia cui è stato negato di avviare un processo per avere giustizia”, ha aggiunto Giulietti durante il suo intervento al Festival.

Padre Enzo Fortunato, tra i relatori della serata e del corso di formazione, ha ricordato quanto “è difficile trasporre un racconto di verità sui molti conflitti in essere nel mondo e quanto sia importante non usare le parole come pietre”; ha inoltre annunciato la volontà di consegnare la Carta di Assisi a Papa Francesco. Ancora sui vocabolari di guerre il vaticanista Riccardo Cristiano ha detto che “il vero pensiero unico è quello liberista” e ha approfondito il tema del racconto delle guerre in relazione al suo impatto sulle vittime. In sala, tra i presenti all’appuntamento, coordinato da Elisabetta Cosci, Mauro Biani, autore dell’immagine simbolo del Festival e l’assessore alla cultura Licia Caprai Montagnani, che ha fortemente voluto il Festival per accendere i riflettori sull’importanza di un giornalismo scevro da condizionamenti e al servizio della democrazia nel nome della “cura del vero” che è lo slogan dell’edizione 2022.
Particolarmente toccante la testimonianza di Tetyana Bezruchenko che ha parlato del racconto della guerra in Ucraina vista da chi quella terra e quel conflitto lo conosce e lo vive da dentro.
(Nella foto l’intervento del sindaco di Rosignano Marittimo, Daniele Donati alla serata inaugurale del Festival di Articolo 21 a Castiglioncello)


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