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Oggi riprende il processo per gli insulti social a Paolo Berizzi. Il giornalista: “Odiare costa”

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Oggi 15 luglio riprende davanti al Tribunale di Bergamo il processo contro gli autori degli insulti via web al giornalista Paolo Berizzi. “Odiare costa”, ha scritto Berizzi in un post recente che annuncia l’udienza che si aprirà tra due giorni, per sottolineare quanto sia importante la denuncia degli odiatori da tastiera. Peraltro finora in aula si è presentato uno solo degli imputati. Quello in corso a Bergamo è il primo processo per minacce provenienti dalla galassia neofascista ed ha come parte offesa il giornalista che da anni si occupa dei rigurgiti neofascisti in Italia e relativi legami economici.
Autore di diversi libri sui neofascisti italiani e loro rapporti con la destra internazionale, Berizzi ha narrato con il suo ultimo libro il volto indicibile della città di Verona con “E’ gradita la camicia nera”. Il procedimento aperto dalla Procura di Bergamo riguarda le minacce e la diffamazione contenute in post pubblicati in rete. Dieci gli imputati cui la polizia postale, coordinata dal pm Emanuele Marchisio, è risalita dall’analisi dei server da cui sono partite le aggressioni, spesso da profili anonimi. Nel procedimento sono parte civile la Federazione Nazionale della Stampa, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, l’Associazione Lombarda dei Giornalisti. Nell’ultima udienza, ad aprile, erano in aula accanto a Berizzi, il Presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, il responsabile di LiberaInformazione, Lorenzo Frigerio.
“È di assoluta importanza che Fnsi e Ordine dei giornalisti si ritrovino unite al fianco di Paolo Berizzi, unico cronista in Italia costretto a vivere sotto scorta a causa della minacce ricevute da estremisti di destra», sottolinea l’avvocato Giulio Vasaturo. “Le minacce a Berizzi riguardano tutta la comunità dei giornalisti e ledono il diritto di essere informati dei cittadini”, ribadisce il Presidente della Fnsi,  Giuseppe Giulietti, alla vigilia dell’udienza di venerdì.
(Nella foto l’avvocato Vasaturo con Berizzi, Giulietti e Perucchini – Foto Liberainformazione)


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