CANNES – Nella conferenza stampa di chiusura del 75mo festival di Cannes il Presidente di Giuria, l’attore Vincent Lindon, ha dichiarato: “Oggi abbiamo fatto qualcosa per la cultura e abbiamo reso le persone più felici. L’abate Pierre soleva dire: ‘Cosa hai fatto per gli altri oggi? ’ Ecco qua, abbiamo compiuto la nostra missione”.
Di sicuro il 2022 ha avuto molti buoni film in programma, ma nessuno che abbia colpito in maniera straordinaria. Non è chiaro da cosa storicamente dipenda una certa omologazione dei contenuti e dei livelli artistici, sentita dagli addetti ai lavori e riscontrata chiaramente negli ex aequo della giuria: ad esempio tra “Le otto montagne” ambientato in Italia ed il polacco “Eo”.
Il 2022 è stato per il festival di Cannes un anno sottotono, meno pubblico pagante, meno fan a caccia di autografi, meno curiosità per i divi che salgono la Montée des Marches del Gran Teatro Lumiére. Causa evidente gli anni difficili che attraversiamo, il cui riverbero arriva anche qui, nell’isola apparentemente felice della Croisette, in pratica “l’isola che non c’è”.
Non a caso le star e i produttori cinematografici hanno posto l’accento sul tornare al cinema: per loro il consenso altrui è sopravvivenza. Un pianeta sempre più interconnesso ha bisogno di equità e parità di diritti umani ed economici per sopravvivere, se questo su larga scala non esiste, il battito d’ali di una farfalla crea sconvolgimenti, anche se vibra in un punto lontano.
Di fatto la Palma d’oro a “Triangle of sadness” di Ruben Östlund, film satirico sui mali della società capitalistica, e stata una scelta saggia e, a differenza dello scorso anno, non farà gridare allo scandalo: in un momento in cui il globo è attraversato da tanta sofferenza, la critica umoristica e radicale della sua parte cosiddetta più evoluta, aiuta a capire dove sbagliamo.
Östlund, vincitore di una seconda Palma d’oro dopo quella del 2017 per “The square”, ha spiegato ai presenti: “Ecco il mio programma per stasera, nessuna festa in programma. Il mio prossimo film, The Entertainment System is Down, parla di un volo a lungo raggio senza intrattenimento digitale, film o musica. Ovviamente, i passeggeri vivranno un incubo”. E infatti, cosa sarebbe la vita senza un libro, un film, l’accompagnamento di una canzone?
I premi
Palma d’oro al miglior film:
Triangle of sadness, regia di Ruben Östlund
Gran Premio (ex-aequo):
Close di Lukas Dhont e The stars at the noon di Claire Denis
Premio della Giuria (ex-aequo):
Le otto montagne di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch e Eo di Jerzy Skolimowski
Premio del 75° Anniversario:
Jean-Pierre e Luc Dardenne per Tori et Lokita
Premio alla migliore interpretazione maschile:
Song Kang Ho per Broker
Premio alla migliore interpretazione femminile:
Zar Amir Ebrahimi per Holy Spider
Premio alla Regia:
Park Chan-wook per Decision to Live
Premio alla Miglior Sceneggiatura:
Tarik Saleh per Boy From Heaven
Caméra d’or alla migliore opera prima di tutte le sezioni:
War Pony di Riley Keuogh and Gina Gammell (Un Certain Regard)
Caméra d’or premio speciale:
Plan 75 di Hayakawa Chie