Dal Salento un ponte di Pace per costruire futuro attraverso i fiori, segnale di rinascita, ripresa e speranza.
Così Leverano in provincia di Lecce, incontra i fratelli ucraini e getta petali in faccia al conflitto.
Saranno venticinque artisti fioristi dall’Ucraina ad aprire stasera alle 19.30 in piazza Roma, la nuova edizione di Leverano in Fiore, manifestazione storica organizzata dalla associazione omonima e dal comune di Leverano, con il contributo della Presidenza della Regione Puglia, che coinvolge i produttori, 300 florovivaisti locali e numerosi team di artisti in arrivo da tutto il mondo.
I fratelli ucraini, con una esibizione fuori concorso, realizzeranno sul palco centrale dei copri capo floreali in omaggio ad un’antica tradizione che unisce Ucraina e Leverano, poiché proprio nel paese oggi teatro di un grave conflitto, è tradizione gareggiare nella realizzazione di particolari “cappelli” per le donne utilizzando i fiori.
Per il concorso internazionale Arteflorando invece gareggeranno team di fioristi esteri che creeranno sculture floreali con cui vestire corti, piazze, strade del centro storico, in arrivo da Ucraina, Messico, Usa, Estonia, Lettonia, Lituania, Inghilterra, Italia, Grecia. Le aziende locali infine, saranno come di consueto protagoniste del Premio Leverano in Fiore.
Attesa anche per i fiori gialloblù realizzati per l’occasione dai florovivaisti locali che tornano a offrire i prodotti della terra dopo lo stop alle esportazioni a causa della pandemia che ha messo in ginocchio l’intero comparto
“Attraverso la terra lanciamo il nostro messaggio di pace, scritto con i fiori che uniscono due paesi più vicini che mai, l’Italia con il suo Salento e l’Ucraina”, spiegano Marcello Rolli e Sandro Leone, rispettivamente sindaco e componente dell’associazione Leverano in Fiore.
I nostri mariti sono a combattere, imbracciano i fucili, noi siamo in Italia a portare il nostro messaggio di pace”, così Olena Driuchan, artista fiorista ucraina, ospite a Leverano.
“Prima della pandemia siamo state a Leverano, abbiamo gareggiato e vinto anche. Era un clima di festa e vita – spiega Olena -. Stavolta è diverso. Le nostre famiglie sono rimaste sotto le bombe, noi siamo qui a intrecciare fiori augurandoci di lanciare, attraverso un’antica tradizione, un messaggio di pace e futuro. Non vogliamo sentire parlare di guerra, non vogliamo vedere musi lunghi. Noi dobbiamo credere con fermezza e insieme che il conflitto cesserà, e dall’Ucraina non siamo venute a portare dolore ma il sorriso, quello della gente perbene che celebra la vita e non si arrende”.
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