Mentre la Nato si allarga, l’Onu si atrofizza per la paralisi dei veti. Di fronte al rischio di altri scenari bellici tipo Ucraina (Taiwan?), l’ONU appare un carrozzone ritratto in una foto in bianco e nero di oltre 70 anni fa. Mai come ora, invece, servirebbe un organismo snello e autorevole, capace di incidere sulle crisi pre-belliche segnalate da paesi che sentissero minacciata la propria sicurezza nazionale dal comportamento di altri stati.
In questi casi, una ONU – finalmente liberata dai veti – dovrebbe poter convocare le parti in 48 ore, affiancarle con una squadra di esperti mediatori e accompagnarle verso un accordo. Un processo di peacebuilding volto non solo a evitare il temuto conflitto, ma anche a rimuoverne cause e rischi di recidiva. Tutto questo si può fare solo se le enormi energie dei movimenti pacifisti globali – oltre a svolgere le loro encomiabili azioni di sensibilizzazione – convergeranno su una medesima richiesta: abolire i veti e aggiornare le procedure per varare una ”Nuova-ONU”
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