Ucciso in luna di miele il magistrato anti-narcos del Paraguay

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Uno dei più importanti magistrati del Paraguay,  Marcelo Pecci, è stato ucciso questa mattina sull’isola di Barù, al largo delle coste colombiane di Cartagena. Due uomini arrivati, pare, con una moto d’acqua, gli hanno sparato mentre passeggiava in spiaggia. Il procuratore, di origini italiane, si occupava di lotta alla mafia e al traffico di droga. Ad assistere impotente all’omicidio c’era la moglie, la giornalista Claudia Aguilera, con cui era sposato dallo scorso aprile. Poche ore prima dell’assassinio la donna aveva annunciato con un post Instagram di essere in attesa di un bambino.
«Uno di loro è sceso e ha sparato a Marcelo due volte, una in faccia e una alla schiena», ha raccontato la moglie, rimasta illesa, al quotidiano El Tiempo. La polizia colombiana ha diffuso la foto di uno dei due presunti assassini. «Il modo in cui hanno agito gli assassini, in cui lo hanno giustiziato, è tipico della mafia. Non vedo altra spiegazione», ha denunciato il presidente dell’Associazione paraguaiana dei pubblici ministeri, Augusto Salas. Il ministro della Difesa colombiano Diego Molano ha annunciato che un’unità investigativa è stata inviata a Cartagena per identificare i responsabili dell’omicidio. Il capo della polizia colombiana, il generale Jorge Luis Vargas ha annunciato che le indagini saranno condotte in collaborazione con la polizia statunitense e paraguayana. Il presidente del Paraguay Mario Abdo Benítez ha definito l’accaduto su Twitter «un codardo assassinio». Pecci, 45 anni, era specializzato in criminalità organizzata, traffico di droga, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo. Ultimamente, si era occupato della sparatoria avvenuta a un concerto lo scorso gennaio in cui era rimasta uccisa la moglie di un calciatore, sospettata di essere una trafficante di droga.
(Nella foto Lastampa.it Marcelo Pecci)


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