«Non sono un medico, non sono un politico, sono un giornalista. Il mio pezzettino, la mia gocciolina, è provare a raccontare la guerra per quello che è: merda, sangue, morte e dolore».
Nico Piro, inviato di guerra per il Tg3, racconta il conflitto da una posizione per lui insolita: dal 2019 non può più entrare in Ucraina e quindi, da Mosca, ragiona e scrive in queste pagine, con penna affilata, sulla vendita del “prodotto guerra” da parte dei politici e del loro apparato mediatico, disperatamente impegnati a piazzare il conflitto a un’opinione pubblica che non ne vuole sapere nulla ed è schierata – lo dicono i sondaggi – con la pace.
Di fronte alla violenza verbale degli opinionisti con l’elmetto, al sorgere di un pensiero unico bellicista, lo scopo di questo pamphlet è smontare la narrazione delle guerra che ci stanno spacciando come male necessario dall’alto valore morale.
Nico Piro è un inviato speciale del Tg3 e della Rai, specializzato in aree di crisi e di conflitto. È uno dei massimi esperti di Afghanistan in Italia e nel mondo. Per il suo lavoro ha ricevuto il Premio Ilaria Alpi, il Premiolino, il Premio Luchetta, il Premio Alberto Jacoviello, il Premio Paolo Frajese e il Premio Giancarlo Siani. I suoi documentari sono stati premiati in Europa e nel mondo. Di recente ha prodotto il mediometraggio Un Ospedale in Guerra – Emergency in Afghanistan. Per People ha pubblicato nel gennaio 2022 Kabul, crocevia del mondo, giunto oggi alla sua seconda ristampa.