L’oltranzismo bellico ormai domina la scena. L’esercito russo fuori, l’Ucraina indipendente e neutrale. Un compromesso di pace è difficile ma non sarebbe impossibile. Ma sia Biden e sia Putin parlano molto poco di negoziati, hanno imboccato la strada sanguinosa e distruttiva della guerra ad oltranza. Il presidente americano vuole la sconfitta militare dell’invasione russa, lo “zar” intende battere l’espansionismo degli Stati Uniti e della Nato nell’Europa orientale.
C’è un aggressore (Mosca) e un aggredito (Kiev). Fatta questa premessa comune a tutti anche negli Stati Uniti, come in Europa, stanno emergendo i dubbi e le critiche all’oltranzismo di Joe Biden. Il presidente americano ha definito il presidente russo “un criminale di guerra”, “un dittatore”, “un macellaio”. Ha inviato armi pesanti e sofisticate a Zelensky. Ha sollecitato i paesi della Grande Nato riuniti nel vertice di Ramstein a fare altrettanto. Ha deciso durissime sanzioni contro la Russia (in particolare lo stop agli acquisti di petrolio, gas e carbone). Ha chiesto altri 33 miliardi di dollari al Congresso Usa per aiuti militari (oltre 20 miliardi) ed economici a Kiev. Dovrebbero bastare per i prossimi 5 mesi di guerra: Putin «non avrà mai successo nell’occupazione dell’Ucraina».
Nancy Pelosi dà man forte all’oltranzismo di Biden. La speaker della Camera dei rappresentanti Usa domenica primo maggio è andata ha Kiev e dopo aver incontrato Zelensky ha tuonato: «Non ci si può piegare a un bullo». Il «bullo» in questione è ovviamente il presidente della Federazione Russa.
Anche Vladimir Putin ha usato parole durissime: «Le sanzioni contro la Russia equivalgono a una dichiarazione di guerra». Ha ventilato perfino il ricorso all’arsenale nucleare russo se la Nato dovesse mettere in pericolo la sicurezza della Russia.
In Ucraina dal 24 febbraio gli scontri sono furiosi. L’esercito russo bombarda le città colpendo obiettivi militari ma anche civili. Sono fallite finora tutte le trattative di pace dirette tra Mosca e Kiev. Sono naufragate le mediazioni tentate da Israele e dalla Turchia. In molti hanno sperato in un intervento di pace della Cina molto preoccupata per l’aggravarsi del conflitto in Europa. La grande alleata dell’Orso russo si è mossa con cautela ma senza alcun risultato positivo.
Il caro energia e l’inflazione causati dalla guerra colpiscono pesantemente gli Usa ma soprattutto l’Europa. A metà marzo si erano aperti degli spiragli per un cessate il fuoco, ma poi si sono misteriosamente richiusi.