Come sta l’informazione in questo momento? Non si sente tanto bene e su alcuni temi non si sente affatto, tranne eccezioni. E’ stato un po’ questo il filo conduttore dell’incontro organizzato per il 25 Aprile dall’Anpi di Cassino per discutere di notizie e guerra in una città che le conseguenze della seconda guerra mondiale le ha pagate ad un prezzo altissimo, con la totale distruzione e dunque adesso, anche a molti decenni di distanza, comprende il dolore delle vittime forse meglio di molte altre realtà. L’incontro moderato da Lorenzo Vita del giornale “L’Inchiesta” ha visto la partecipazione di Vincenzo Vita per Articolo 21. Nel corso del suo intervento Vita si è soffermato sull’analisi dell’informazione inerente il conflitto Russia-Ucraina, nonché sull’attendibilità delle fonti, “piuttosto scarsa”. Molte le domande del pubblico, soprattutto sull’autorevolezza di ciò che i cittadini comuni leggono o ascoltano sulla guerra, sulle guerre, e sui fatti internazionali in generale, ma anche sulle concentrazioni editoriali, che rappresentano un elemento importante di valutazione delle notizie cui si può attingere. Vincenzo Vita, che oltre a rappresentare Articolo 21, e uno dei più autorevoli osservatori del mondo dell’informazione, ha spaziato su diversi temi, ricordando il peso delle querele temerarie, delle azioni bavaglio, dei tentativi di incidere sulla segretezza delle fonti tutti in atto in questo momento in un Paese “in pace” qual è l’Italia.