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Cronista accusa Scoppelliti: Pressioni sulla Rai per censurare un mio servizio

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www.ossigenoinformazione.it- Nerina Gatti ha denunciato all’Antimafia un tentativo del presidente della Regione Calabria di bloccare la trasmissione di un servizio sgradito. L’episodio è stato riferito dal senatore Enrico Musso, che ha informato la Commissione di Vigilanza. Scopelliti respinge le accuse e annuncia citazione per danni

Durante la sua audizione al comitato Scuola e Legalità della Commissione Antimafia nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui giornalisti minacciati la cronista Nerina Gatti ha raccontato che tempo fa il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha tentato di bloccare con indebite pressioni la trasmissione di un servizio sgradito, realizzato dalla giornalista per la Rai. Lo ha riferito pubblicamente il senatore Enrico Musso, membro della Commissione Antimafia e presidente del Comitato Scuola e Legalità, durante il convegno “Mafia e Informazione. I giornalisti minacciati e le notizie oscurate”, che si è svolto a Palazzo Madama l’11 dicembre.

Il senatore Musso ha aggiunto che Nerina Gatti ha precisato che il servizio è stato trasmesso lo stesso dalla Rai, perché i responsabili del programma hanno difeso il suo lavoro respinengendo le pressioni. “Tuttavia abbiamo ritenuto opportuno segnalare l’episodio alla Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai”, ha commentato Musso (ascolta qui sotto il suo intervento).

Secca la replica di Giuseppe Scopelliti che ha negato i fatti e ha annunciato una citazione per danni. “Spiace che il senatore Musso – ha dichiarato Scopelliti – abbia creduto alle parole della giornalista Nerina Gatti. Queste dichiarazioni della giornalista saranno utilizzate dal mio legale nella futura causa risarcitoria al fine di dimostrare il reiterato intento persecutorio della stessa giornalista nei miei confronti”.

Il presidente Scopelliti ha replicato tramite l’ufficio stampa della Giunta regionale della Calabria, respingendo le accuse e accusando la giornalista di provare astio nei suoi confronti. Nerina Gatti, ha dichiarato Scopelliti, è “stata da me citata dinnanzi a un organo di mediazione civile, lo scorso mese di febbraio (ndr, leggi qui), a causa del contenuto di alcune sue condotte diffamatorie tenute a mio danno. Condotte, queste per le quali in tale sede ho avanzato una richiesta risarcitoria che sarà proseguita, a cagione della reiterata e ingiustificata assenza della citata giornalista, dinnanzi al Giudice civile”.

Le audizioni della Commissione sono state appena desecretate. Il loro contenuto, quindi, sarà pubblicato.

Nerina Gatti collabora con la Rai e con vari giornali. In vari articoli si è occupata della confisca di un palazzo di proprietà del clan Condello nel rione Archi e ha Randoli di Reggio Calabria accusandolo di lentezze, rimpalli di competenze e omissione nell’iter per la ristrutturazione dell’immobile e la sua destinazione a fini sociali.

“La prima svolta importante nell’indagine per cattura del super latitante Pasquale Condello – ha scritto a ottobre del 2011 sul suo sito  – si è ottenuta quando i carabinieri del ROS hanno espugnato ‘il fortino’ dei Condello. Era infatti dal cuore di Archi, al numero 11 di Contrada Mercatello che si decidevano le strategie per eludere i controlli e continuare a gestire la quasi ventennale latitanza del patriarca. Essenziale dunque, per motivi stategici, appropriarsi della casa del mafioso chiamato ”il fortino”. (…)  Nelle fasi che nel 1991 hanno portato alla proposta di sequestro, e poi alla confisca definitiva nel 1997, fino alla effettiva consegna dell’immobile sono passati quasi vent’anni. Tante sono state le lentezze, i rimpalli di competenze e le omissioni. Ma dal 1997 fino all’autunno 2006 i familiari del boss hanno continuato a vivere nella fortezza quasi indisturbati”.

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