A poco più di una settimana dal 25 Aprile una brutta storia che arriva da Siena riporta sotto i riflettori i rigurgiti di un fascismo serpeggiante e sempre più violento. Infatti alcune scritte di stampo fascista e omofobo, con vernice nera e a caratteri cubitali, sono state fatte nell’ufficio di una dipendente dell’Università di Siena. A ritrovarle per primi sono stati i colleghi della donna nel dipartimento tecnico amministrativo dell’ateneo. Oltre a frasi inneggianti al Duce, Benito Mussolini, (‘W Dux’, ‘A noi’), c’erano offese di stampo omofobo (‘Fuori f…i’) e anche contro la Cgil (‘Fuori Cgil’), non solo sulle pareti della stanza ma anche sulla scrivania e l’intera postazione di lavoro della dipendente. L’Università di Siena ha presentato denuncia alla questura. Sono in corso indagini della Digos che ha già effettuato un sopralluogo e acquisito i filmati delle videocamere interne. Intanto questa mattina c’è stato un sit in cui hanno partecipato circa 200 persone che hanno esposto uno striscione con la scritta ‘Mai più fascismi’. Un presidio organizzato dalla Cgil di Siena. «Vedere la nostra organizzazione e chi la rappresenta colpita per il ruolo che esercita e per l’orientamento sessuale è una cosa degna solo del fascismo, degli squadristi, di chi si maschera di notte. È l’ora di chiuderne le sedi e di metterli fuori legge, è quello che chiediamo. Fuori i fascisti e non la Cgil dall’università», ha detto il segretario generale della Cgil di Siena Fabio Seggiani.
Al presidio erano presenti il Rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, l’onorevole del Pd Susanna Cenni e l’assessore all’università della Regione Toscana Alessandra Nardini, oltre ai rappresentanti di Cisl Siena, Arci e associazioni studentesche di sinistra.