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Legale della famiglia Regeni : “Ennesima beffa, il nostro governo ha il dovere di chiedere giustizia”.

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“Prendiamo atto dei tentativi falliti del Ministro della Giustizia di ottenere concreta collaborazione da parte delle autorità egiziane e siamo amareggiati e indignati dalla risposta della procura del regime di Al Sisi che continua a farsi beffe delle nostre istituzioni e del nostro sistema di diritto”

Sono queste le dichiarazioni dell’avvocata Alessandra Ballerini legale dei signori Regeni a margine dell’udienza sul caso di Giulio Regeni di lunedì 11 aprile.

“Chiediamo – prosegue – che il Presidente Draghi, condividendo la nostra indignazione pretenda, senza se e senza ma, l’elezione di domicilio dei 4 imputati dal presidente Al Sisi e ci consenta lo svolgimento del processo per ottenere giustizia riguardo il sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio.

La lesione della tutela della vita, delle libertà e dell’integrità dei cittadini all’estero, come la Presidenza del Consiglio ricorda nel suo atto di costituzione di parte civile, costituisce grave pregiudizio all’immagine e al prestigio dello Stato italiano nella sua funzione di protezione dei propri cittadini; quindi, visto il conclamato ostruzionismo egiziano, pretendiamo da parte del nostro governo la necessaria, tempestiva e proporzionata reazione.

Stare inermi ora – conclude – permettere al regime di Al Sisi di bloccare questo processo faticosamente istruito, consentirebbe l’impunità degli assassini di Giulio ed equivarrebbe ad essere loro complici. Il nostro governo ha il dovere invece di esigere energicamente giustizia.”

Alle parole dei genitori e della Ballerini sono seguite quelle del Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Giuseppe Giulietti che in diversi tweet ha commentato la decisione del tribunale di Roma di sospendere il processo fino al prossimo 10 ottobre.

“L’arroganza dell’Egitto è ulteriore conferma che mandanti e assassini sono assai vicini ai vertici del regime”.

“Se, come sembra, il governo egiziano dovesse continuare a proteggere esecutori e mandanti, amici di Al Sisi, il governo italiano avrà l’obbligo non solo di tutelare una famiglia, ma ancor più la dignità nazionale”.

“A scanso di equivoci sarà bene ribadire che la scorta mediatica a Giulio Regeni sarà raddoppiata e impedirà che oblio cancelli la richiesta di verita e giustizia per Giulio”.

“Quei No dell’Egitto sono un affronto alle Istituzioni democratiche e alla dignità nazionale e a chi reclama verità per Giulio Regeni. Quale sarà la risposta del governo?”.

Il presidente della FNSI, insieme a una delegazione di Articolo21 con l’Usigrai e varie associazioni da sempre vicino al dramma della famiglia Regeni era presente durante il sit-in davanti al Tribunale di Roma prima dell’udienza preliminare.


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