Il prossimo festival di Cannes si terrà sulla Croisette dal 17 al 28 maggio. Impossibile non sentire l’eco delle guerra che ancora si combatte in territorio ucraino. Un comunicato degli organizzatori recitava: “Modesta che sia, aggiungiamo la nostra voce a quella di chi si oppone a questa situazione inaccettabile e denuncia l’atteggiamento della Russia e dei suoi leader. I nostri pensieri vanno in particolare agli artisti ucraini e ai professionisti dell’industria del cinema, così come alle loro famiglie ora in pericolo“.
Il comunicato continuava annunciando l’esclusione delle delegazioni russe e, pur sottolineando la propria vicinanza a tutti i russi che si oppongono al regime, i rappresentanti del festival francese hanno ribadito la contrarietà a questo conflitto estraneo allo spirito della manifestazione: il festival è nato infatti nel 1939 contro le selezioni ideologiche e le censure che il governo di Mussolini e di Hitler imponevano alla Mostra di Venezia, anche se la prima edizione poté vedere la luce sulla Croisette solo nel 1946.
La Croisette ha comunque lasciato aperte le porte ai registi russi dissidenti e indipendenti. Come Kirill Serebrennikov che ha terminato Tchajkovsji’s Wife, “la moglie di Tchajkovsji’s” . O Kantemir Balagov, noto per La ragazza d’autunno e Tesnota , che qualche anno fa erano in concorso a Cannes nella sezione Un Certain Regards. Balagov in questi giorni ha lasciato la Russia e sta lavorando a “Monica”, un nuovo film.
Nel frattempo si vocifera che sulla Croisette vedremo il sequel Top Gun: Maverick con Tom Cruise. Si parla per l’apertura di Three Thousand Years Of Longing di George Miller, con Idris Elba e Tilda Swinton. Per l’Italia dovrebbe esserci il nuovo film di Emanuele Crialese, L’immensità, con Penelope Cruz. C’è Scarlet film girato in Normandia di Pietro Marcello. Princess, opera seconda di Roberto De Paolis, regista che nel 2017 aveva partecipato alla Quinzaine des realisateures. Molti i registi francesi, tra cui Rebecca Zlotowski (Other People’s Childern), Desplechin (Brotehr and Sister), Christop Honoré (Le Lycée).I film di Netflix come sempre non ci saranno.
Iris Knobloch, prima donna Presidente del Festival che entrerà in carica il 1 ° luglio con un mandato sino al 2025, ha accolto così la sua designazione: «Come europeo sincero, ho sempre difeso il cinema durante tutta la mia carriera, sia in Francia che a livello internazionale, e sono entusiasta di poter dare il massimo affinché questo evento mondiale rimanga influente – è un evento importante che è la chiave per mantenere viva la vita culturale di un mondo che, più che mai, ne ha disperatamente bisogno>>.
La cultura e la possibilità di essere creativi sono, con certezza, antidoti alla distruttività umana, sono “l’arma nobile” che aiuta la crescita spirituale di ciascuno: se violenza chiama violenza, poesia chiama poesia. Purtroppo molti registi e produttori ucraini sono stati costretti in trincea per contrastare l’occupazione russa e quanto accade a est delle spiagge della Costa Azzurra, tocca nel profondo anche gli addetti al festival: un senso di impotenza, quasi di colpa, si insinua all’idea del glamour e della sontuosità e come una liberazione si spera nella fine della guerra.