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Il mundialito di Napoli che guarda alla pace e ripudia il razzismo

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Articolo 21 Campania nella comunicazione e organizzazione della portavoce Désirée Klain e la presidente Fatou Diako hanno appoggiato e coadiuvato il torneo contro il razzismo che si è svolto a Napoli. Un assist alla pace e alla speranza. Con questo slogan, che è anche un obiettivo concreto, è partito sabato 19 marzo allo Stadio Caduti di Brema del quartiere di Barra, il Mundialito delle comunità nazionali residenti in città. Una grande manifestazione unica nel suo genere, fortemente voluta e organizzata dal Console della Repubblica Democratica del Congo, Angelo Melone, in collaborazione con l’assessorato allo sport del Comune di Napoli e dodici consolati.

La partita inaugurale – alla presenza del presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico e del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – si è disputata tra la Nazionale Parlamentari e la rappresentativa della comunità ucraina, per lanciare un messaggio di fratellanza. Alla presentazione sono intervenuti: Mario Morcone, Assessore Regionale alla Sicurezza e all’Immigrazione, Emanuela Ferrante, Assessore allo Sport del Comune di Napoli, Fidèle Khakessa Sambassi, Ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo, Angelo Melone, Console della Repubblica Democratica del Congo, il professor Vincenzo Sanasi D’Arpe, presidente di W.F.P. Italia, Vincenzo Cicatielllo, Vicepresidente Croce Rossa Napoli, Fatou Diako, presidente della Consulta degli immigrati del Comune di Napoli e Enza Massaro, vicesegretaria del Sindacato Unitario Giornalisti Campania e l’etoile del San Carlo, Karina Samoylenko.

Per la prima volta, nello stesso campo, giovani cittadini migranti rappresentanti di diciannove squadre internazionali, si sfideranno oggi e domani (sabato 19 e domenica 20 marzo 2022), in prossimità della giornata internazionale contro le discriminazioni razziali del 21 marzo, contro la formazione dei parlamentari italiani, una squadra espressione della Polizia di Stato, del Tribunale di Napoli e di due ordini professionali campani (quello dei medici e quello degli avvocati), per vincere un’unica sfida di solidarietà: dare tutti insieme “Un calcio al razzismo”.

Otto calciatori per ogni squadra, esponenti del Bangladesh, Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa D’Avorio, El Salvador, Gambia, Ghana, Grecia, Mali, Marocco, Nicaragua, Niger, Nigeria, Peru, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Sri Lanka, Ucraina, si contenderanno la vittoria del trofeo, con le cinque squadre italiane della Nazionale Parlamentari, della Polizia di Stato, del Tribunale di Napoli, dell’Ordine dei Medici di Napoli e dell’Ordine degli Avvocati della Provincia di Napoli.
“Questa è solo la prima edizione spiega Angelo Melone, console della Repubblica Democratica del Congo a Napoli, ideatore e promotore del progetto – che si ripeterà negli anni come iniziativa solidale del Consolato del Congo, a ridosso della giornata contro il razzismo. Napoli da sempre crocevia di popoli e città multiculturale, rappresenta la culla del Mediterraneo e ponte di collegamento con il continente africano. Nella vita quotidiana, e nella straordinarietà dei suoi luoghi di cultura, ci si rende conto non è città univoca, ma esaltazione delle diversità come ricchezza per il genere umano. Come abbiamo potuto constatare in questi giorni, quando la città ha vinto un’altra bellissima sfida, quella di generosità con il popolo ucraino”.

“Un’iniziativa nata da un incontro casuale tra amici– dice Emanuela Ferrante, Assessore allo Sport -un progetto entusiasmante, il cui rilievo e valore sociale sono tanto evidenti ed elevati da aver richiamato attorno a sé le più alte istituzioni dello Stato, che troveremo in campo a testimoniare quanto lo sport sia veicolo unico ed essenziale di pace, solidarietà ed inclusione”.

«Stiamo qui a fare il tifo per il calcio, perché il calcio è momento di unione e di superamento delle differenze. Ed è anche una risposta allo striscione che abbiamo visto a Verona. Una bella giornata che dà un messaggio molto importante non solo alla città di Napoli ma a tutto il Paese», ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

“Dobbiamo utilizzare quotidianamente un linguaggio di pace e lo sport porta parole di pace – ha dichiarato il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico – dobbiamo rigettare ogni parola d’odio. Dobbiamo essere forti e saldi nei nostri principi, essere forti e saldi come Europa e allo stesso tempo dobbiamo avere un linguaggio di pace. Dovunque io vada ripeto che la pace è il bene più grande che abbiamo come l’acqua e l’aria. All’improvviso sembra che lo abbiamo perso e allora capiamo cosa succede”.

La manifestazione, che promuove i valori dello sport, vede l’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri, della Regione Campania, della Polizia di Stato, dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, della Croce Rossa Italiana, della CGIL, CISL, UIL, dell’associazione per la libertà di stampa, Articolo21, della Consulta degli immigrati del Comune di Napoli, del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, dell’Ordine dei Medici di Napoli e dell’Ordine degli Avvocati della Provincia di Napoli.

Il partner organizzativo dell’evento è l’Associazione Sportiva Dilettantistica AREND. A sostenere il torneo, invece, c’è GIVOVA, orgogliosa di supportare un evento che esalta lo sport come veicolo per la promozione di valori etici e sociali, creando aggregazione e spirito di squadra. Il brand GIVOVA veste squadre in più di 50 Paesi nel mondo e questo sguardo oltre i confini insegna quanto l’unione delle diversità possa rappresentare un simbolo di pace e una ricchezza per tutto il genere umano.


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