Il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, Papa Francesco e l’Imam dell’università islamica del Cairo, professor Ahmad al-Tayyib, hanno firmato il “Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune”. Successivamente il Papa quale “pellegrino e penitente” si è recato in Iraq, in un viaggio che ha avuto come motto “Siete tutti fratelli”, tema al centro anche della sua visita al Grand’Ayatollah Ali al-Sistani durante quei giorni.
Mentre venti di guerra ormai coinvolgono diversi continenti è evidente che solo la fratellanza li sfida tutti. Tutte le culture sono chiamate a contribuire alla costruzione di una cultura di fraternità, come il Documento rende evidente particolarmente lì dove dice: “La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi. Per questo si condanna il fatto di costringere la gente ad aderire a una certa religione o a una certa cultura, come pure di imporre uno stile di civiltà che gli altri non accettano”. Mentre i conflitti cercano di iscrivere l’informazione alle opposte narrative e quindi di farne strumento di propaganda e di deformazione dell’altro, una cultura basata sulla fraternità richiede un’informazione capace non solo di rispettare ma anche di conoscere e far conoscere l’altro.
L’Ordine dei Giornalisti del Lazio e Articolo21 hanno chiesto che questo incontro di riflessione e approfondimento si svolgesse alla Moschea di Roma per offrire un’occasione di conoscenza reciproca e dare una nuova riprova che quello italiano può essere un giornalismo davvero plurale, interessato a conoscere e apprezzare tutti e tutte. Per questo autorevoli esponenti musulmani e cristiani si confronteranno con noi su cosa voglia dire per l’informazione accettare la sfida della fratellanza e cosa abbia significato per loro l’incontro di Abu Dhabi.
La Carta di Assisi, quale primo manifesto internazionale contro i muri mediatici, diviene cosìuna base di riflessione comune ancor più attuale davanti alle sfide poste dal tempo presente.
Alle giornaliste e ai giornalisti partecipanti l’incontro darà diritto a 5 crediti formativi.
Ordine Regionale dei Giornalisti del Lazio
Articolo 21
Roma, 1° Marzo 2022
Centro Islamico Culturale
Viale della Moschea 85
ore 10,00 – 13,00
Informazione: dal no all’odio al sì alla fratellanza
Presiede
Maria Lepri
Segretaria Ordine dei Giornalisti del Lazio
Saluti
Guido D’Ubaldo – Presidente Ordine dei Giornalisti del Lazio
Abdellah Redouane – Segretario Generale Centro Islamico Culturale d’Italia
Apertura
Giuseppe Giulietti – Presidente Federazione Nazionale della Stampa Italiana
L’informazione e la fratellanza dopo Abu Dhabi
Daniele Garrone – Presidente Federazione Chiese Evangeliche in Italia
Abdellah Redouane – Segretario Generale Centro Islamico Culturale d’Italia
Antonio Spadaro – Direttore de La Civiltà Cattolica
Coffee break
Dalla Carta di Medina alla Dichiarazione di Marrakech
Nader Akkad – Imam Moschea di Roma
Informazione, disinformazione e benessere integrale
Stefano Cecchin – Presidente Pontificia Accademia Mariana
La Carta di Assisi e il Codice etico dei media per la fratellanza umana
varato dai giornalisti arabi ad Abu Dhabi
Elisa Marincola – Portavoce Articolo21
Conclusioni
Roberto Natale – comitato tecnico-scientifico Articolo 21