Il direttivo del Sindacato giornalisti Veneto esprime solidarietà alla collega Raffaella Fanelli, rinviata a giudizio per diffamazione dalla Procura di Verona. «A presentare nel 2019 la denuncia contro la giornalista d’inchiesta, che con il suo lavoro ha fornito un contributo decisivo anche alla magistratura, su gravissimi fatti di cronaca del passato riconducibili all’eversione nera, è stata Silvia Signorelli, figlia di Paolo, esponente della destra radicale, condannato per associazione eversiva e banda armata, morto nel 2010», ricorda il sindacato regionale.
«Al centro della vicenda – si legge sul sito web dell’Assostampa – l’intervista che Fanelli fece al neofascista ex Ordine Nuovo, Vincenzo Vinciguerra e pubblicata su una testata online con sede a Verona. L’articolo nell’ottobre del 2019 fu sequestrato su disposizione del gip scaligero. Tale misura provocò la ferma reazione della Federazione nazionale della Stampa italiana e dello stesso Sgv, in seguito fu annullata dal Tribunale dopo il ricorso presentato dal legale del giornale web».
Il sindacato regionale, «oggi come tre anni fa, è vicino alla collega ed è pronto a sostenerla», manifestando «preoccupazione per i continui attacchi alla libertà di informazione e alla categoria impegnata nell’esercizio del diritto di cronaca».