Il 24 gennaio iniziano le votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica: il supremo garante della Costituzione. E proprio questa sera andrà in onda una puntata di Report sul nostro passato più oscuro per ricordare chi siamo stati. E quanta verità manca per realizzare la Costituzione, dove la verità è tratteggiata come diritto fondamentale di una società democratica.
Proprio il presidente uscente Sergio Mattarella, che della nostra Carta è stato degno custode, ha provato il dolore di veder ucciso il fratello Piersanti probabilmente, come emergerà dal racconto di Report, dalle stesse menti e mani degli stragisti di Bologna.
Nel capoluogo emiliano si sta concludendo il processo sui mandanti della strage. Quarant’anni fa. 2 agosto 1980. 85 morti e 200 feriti. Il processo ancora in corso ricerca l’identità del criminale che ha realizzato la più grande strage della storia repubblicana. Già condannati con sentenza definitiva come esecutori i terroristi neri Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini, e Gilberto Cavallini in primo grado. Oggi alla sbarra, imputato per concorso nella strage con l’accusa di aver procurato l’esplosivo, è l’estremista di destra e killer di ‘ndrangheta Paolo Bellini. Ma la Procura Generale ha individuato quattro nomi, quattro presunti mandanti e finanziatori della strage: al vertice sarebbe stato il capo della loggia P2 Licio Gelli, che attraverso il suo banchiere di fiducia Umberto Ortolani avrebbe veicolato finanziamenti agli esecutori materiali e a una rete incaricata del depistaggio delle indagini, che faceva capo all’ex direttore del «Borghese» Mario Tedeschi, e a Federico Umberto D’Amato, capo dell’Ufficio Affari Riservati del Viminale.
Report ha intervistato testimoni storici, esponenti dell’eversione nera, collaboratori di giustizia, dirigenti dei servizi segreti dell’epoca, magistrati.
Il punto di partenza è la morte di Piersanti Mattarella, l’esponente democristiano siciliano legatissimo ad Aldo Moro che verrà ucciso il 6 gennaio del 1980. Giovanni Falcone indagò sulla morte di Mattarella, e oggi Report è in grado di rivelare particolari importanti su quelle indagini e sull’esistenza di un verbale fino a oggi sconosciuto che riguarda Paolo Borsellino.
Il generale Pasquale Notarnicola, capo dell’antiterrorismo del Sismi nel 1980, ha voluto rilasciare all’inviato Paolo Mondani una importante intervista pochi giorni prima di morire. Ha raccontato dall’interno i depistaggi effettuati da uomini del Sismi per allontanare la verità sui responsabili della strage di Bologna, descrivendo i mandanti e da chi ricevevano gli ordini: le menti raffinatissime che comandavano da fuori Italia, dall’altra parte dell’oceano.