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Quirinale, Italia e/o Ucraina. Il vero fine della politica italiana

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L’Italia è (sempre più) terra di conquista, ed i conquistatori godono ciascuno della loro “quinta colonna”, ovvero i politici italiani, che però non si mettono d’accordo su chi deve essere il mezzano dei conquistatori stranieri: Arabi; Cinesi; Francesi; Russi. Caso a parte USA e Inglesi.

Dopo l’intervista/apripista del marzo 2020 a Draghi, sul Financial Times, gli inglesi tirano le orecchie – su “L’Economist”, con un articolo di “elogio” – all’attuale Presidente del Consiglio, a cui viene “consigliato” di restare lì. Gli inglesi non compreranno nulla direttamente, ma sono loro che gestiscono i soldi degli sceicchi e questi sanno a chi pagare la mediazione, in Italia. Oggi questi stessi politici cercano il sostituto di Mattarella, che per questo ha scelto di lasciare per sempre il Quirinale. Come diceva Mussolini: “Governare gli italiani non è difficile è inutile”. L’utile i politici lo cercano all’estero, anche perché, dai tempi di Mattei, non esistono più imprenditori patrioti.

La Meloni chiede un Presidente “Patriota”, ma anche lei sa perfettamente che il nostro capo dello stato deve avere il gradimento degli USA, ne seppero qualcosa Fanfani, Andreotti e Prodi. Con Trump avremmo avuto un presidente patriota, magari un po’ fascista. Invece si tenta la strada di Berlusconi, certamente appoggiato dal Cremlino. La possibile elezione di Silvio sarà la cartina di tornasole dell’impegno di Biden in Europa. Magari lascerà spazio a Putin in Europa (non in Ucraina, ma in Italia) pur di rompere l’intesa russo-cinese, che litigheranno per l’osso italiano.


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