L’attenzione alla ripresa ha reso ancora più invisibile chi è ai margini, le storie, le persone marginali e marginalizzate, presenti nel 12,5%, dei servizi televisivi nel 2018 e che nel 2021 si azzerano. Questo secondo il 4° Rapporto Illuminare le Periferie – Speciale Povertà, presentato a Capannori in provincia di Lucca nella simbolica cornice del Centro di Riuso Solidale.
Il rapporto promosso da COSPE, FNSI, USIGRAI, AICS, in collaborazione con Caritas Italiana, TGR e Rai per il Sociale afferma che le storie, che in alcuni casi possono solo spettacolarizzare il dolore, ma che in altri svolgono una funzione di attivazione dell’attenzione, sono scomparse dai telegiornali italiani. Lo riportano i ricercatori dell’Osservatorio di Pavia, Paola Barretta e Antonio Nizzoli, che hanno analizzato i dati dei Tg di prime time delle 7 emittenti televisive di Rai, Mediaset e La7 nel periodo gennaio settembre 2021.
Le notizie relative alla marginalità sono state complessivamente 468, in crescita sia rispetto al 2018 (408) e ancor più rispetto al 2020 (234, esattamente il doppio). Il tema principale di quest’anno come degli altri anni analizzati è quello delle politiche di contrasto della povertà (66,7%), che torna sui livelli del 2018 (60,0%) e nettamente superiore al 2020 (39,7%), all’interno del quale gli argomenti più trattati sono il reddito di cittadinanza e il blocco dei licenziamenti. La seconda voce trattata dai telegiornali, anche se la metà rispetto all’anno scorso, è l’attività del volontariato (17,3%, contro 33,8% del 2020 e 6,6% nel 2018).
Le povertà, e le storie dietro i numeri di un fenomeno drammaticamente in crescita, non trovano spazio adeguato neppure nelle trasmissioni di infotainment, indagate per la prima volta dal Rapporto, dove il tema è associato per lo più all’immigrazione (soprattutto nelle reti Mediaset) e, seppur in percentuali ancora ridotte, riguarda la condizione delle periferie geografiche e umane (in quelle Rai).
Infine sebbene la povertà minorile sia in preoccupante crescita soprattutto tra i ragazzi e adolescenti nelle fasce 7-13 anni e 14-17 anni, le notizie che riguardano la povertà educativa, la scuola sono solo l’1,7% sul complessivo delle notizie dei Tg, poco più di 500 notizie in 9 mesi e quasi tutte (8 su 10) incentrate sulla gestione organizzativa legata la Covid. Sono infatti l’82% le notizie che trattano la scuola nell’ottica della gestione sanitaria e solo il 18% quelle che affrontano gli altri problemi che toccano il sistema scolastico.
Una conferma interessante rispetto all’anno scorso è la scomparsa dei “casi”, i servizi che raccontano le situazioni concrete e drammatiche della marginalità: se nel 2018 sono stati ben 51, nel 2020 sono solo tre servizi, nel 2021 non ce ne sono. «La tendenza già segnala nel rapporto 2020 – si legge nello studio – è che l’attenzione si sposta dalla marginalità alla “normalità” della crisi, alle difficoltà condivise da tutta la popolazione impegnata a fronteggiare la crisi generata dalla pandemia».