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Julian Assange, ictus in carcere a ottobre. ‘Conseguenza dello stress’ denuncia la sua compagna

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La compagna di Assange e la madre dei suoi due figli, Stella Moris, ha postato sui social media la notizia secondo cui il fondatore di WikiLeaks, avrebbe avuto un attacco ischemico lo scorso 28 ottobre durante la sua udienza durata oltre cinque ore.

È successo durante un’apparizione all’Alta Corte tramite collegamento video da Belmarsh il carcere di massima sicurezza nel Regno Unito dove Assange è detenuto da ormai quasi tre anni in custodia cautelare.

Secondo quanto riportato dalla Sig.ra Moris al Mail on Sunday Assange “è rimasto con la palpebra dell’occhio destro cadente, ha accusato problemi di memoria e segni di danni neurologici compatibili con un mini-ictus transitorio”.

Un “attacco ischemico transitorio” – l’interruzione dell’afflusso di sangue al cervello – può essere un segnale di avvertimento di un ictus completo. Da allora Assange si è sottoposto a una risonanza magnetica e ora sta assumendo farmaci anti-ictus.

La signora Moris, che è anche il suo avvocato, ha dichiarato: “Julian sta lottando e temo che questo mini-ictus possa essere il precursore di un attacco più grave. Aumenta le nostre paure sulla sua capacità di sopravvivere più a lungo va avanti questa lunga battaglia legale. Deve risolversi urgentemente. Guarda gli animali intrappolati nelle gabbie di uno zoo. Gli accorcia la vita. È quello che sta succedendo a Julian. I casi giudiziari senza fine sono estremamente stressanti mentalmente”.

La Morris ha anche aggiunto di ritenere che il deterioramento dello stato di salute del compagno sia la conseguenza dovuta all’estremo stress.

Credo che questa costante partita a scacchi – ha dichiarato – battaglia dopo battaglia, lo stress estremo, sia ciò che ha causato l’ictus di Julian il 27 ottobre. Si sentiva davvero male, troppo male per seguire l’udienza, ed è stato scusato dal Giudice, ma non ha potuto lasciare la sala video della prigione. Deve essere stato orribile ascoltare un appello dell’Alta Corte a cui non puoi partecipare, che parla della tua salute mentale e del tuo rischio di suicidio e in cui gli Stati Uniti sostengono che ti stai inventando tutto. Ha dovuto sopportare tutto questo. Era in uno stato davvero terribile. I suoi occhi erano fuori sincronia, la sua palpebra destra non si chiudeva, la sua memoria era sfocata”.

La signora Moris e Assange hanno due figli, Gabriel, quattro, e Max, due, e sono fidanzati da cinque anni.

L’ultima volta che è andata a trovarlo per circa un’ora, portando i bambini a vederlo in una sala della prigione ha trovato Assange molto angosciato per essere stato tenuto lontano dalla sua famiglia, ed ha aggiunto che: “Trova difficile la prospettiva di un terzo Natale in prigione”.

Julian Assange, è accusato dagli Stati Uniti di essere entrato illegalmente nei siti del governo e di avere sottratto e poi divulgato documenti riservati, in cui si evince il comportamento delle truppe militari a stelle e strisce, durante la guerra in Afghanistan e in Iraq e per questo su di lui pende l’accusa di spionaggio per la quale rischia 175 anni di carcere.

Venerdì 10 dicembre scorso la Giustizia Britannica ha accolto il ricorso degli Stati Uniti contro la sentenza del tribunale penale di Londra dello scorso gennaio, che aveva negato l’estradizione in territorio americano di Julian Assange, fondatore di Wikileaks.

I giudici hanno quindi dato ascolto alle rassicurazioni sul trattamento in carcere fatte dalle autorità americane, in particolare per scongiurare un eventuale suicidio.

Dunque l’ipotesi di estradare Assange negli Stati Uniti si è fatta più concreta, anche se l’applicazione della sentenza è ancora lontana.

La fidanzata di Assange, Stella Moris, ha fatto sapere che il team legale che sta seguendo l’attivista si appellerà il più presto possibile alla Corte Suprema inglese.


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