“Nonostante le numerose emergenze da affrontare per lo sviluppo e il rilancio della RAI, il nuovo vertice trova tempo per tentare di comprimere le libertà personali dei propri dipendenti. Lo fa con una circolare assolutamente inaccettabile firmata dall’amministratore delegato che vorrebbe limitare la partecipazione dei dipendenti a convegni, presentazioni di libri, e qualunque altra attività esterna a un massimo di 10 l’anno e comunque non più di 2 al mese”. Lo scrive in una nota l’Esecutivo Usigrai.
“Tenuto conto che si tratta di attività svolte comunque fuori dall’orario di lavoro, è incomprensibile come l’azienda possa pensare di comprimere la libertà e il tempo libero dei propri dipendenti. La Rai di queste settimane, i cui vertici non hanno brillato per indipendenza e autonomia, appare ora come un’azienda che non comprende come la partecipazione qualificata dei propri dipendenti ad eventi esterni porti benefici in termini di credibilità e di reputazione alla Rai Servizio Pubblico. I Sistemi di autorizzazione e valutazione delle richieste di partecipazioni esterne alla Rai ci sono da sempre. Ulteriori restrizioni sono considerate dall’Usigrai non ricevibili e non applicabili.
Per garantire a tutte le colleghe e i colleghi la possibilità di espletare con serenità e senso di rispetto per tutti i cittadini la propria funzione giornalistica, chiederemo loro di continuare ad inoltrare alla Rai le richieste di autorizzazione anche oltre i limiti stabiliti dalla predetta Circolare. In caso di diniego, i nostri avvocati saranno a disposizione di tutte le colleghe e i colleghi per ristabilire il valore dei principi costituzionali, legali, contrattuali e deontologici, della nostra professione”.