Luigi, Enea, Anna, Olga, Nora, Marco, Ruveyda, Rezan e tante altre bambine e bambini hanno disegnato il mondo che vorrebbero: allegro e rispettoso del pianeta e delle persone.
“Diritto al futuro” è il titolo scelto dalla rete Diritti e Storti per festeggiare anche quest’anno a Trieste, il 20 Novembre, la Giornata Internazionale dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti, che ricorda la convenzione firmata dalle Nazioni Unite a New York nel 1989. La convenzione più firmata di sempre – con la sola e vistosa eccezione degli Stati Uniti – e che ogni anno ci ricorda che il rispetto dei diritti dei più piccoli è il cuore del rispetto per l’umanità tutta.
Una mattinata al Giardino Pubblico Muzio de Tommasini di Trieste organizzata in collaborazione con Fridays for Future e Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin e la partecipazione della illustratrice Sara Not che ha curato il laboratorio artistico.
Abbiamo colorato il mondo, parlato dell’emergenza climatica, abbracciato l’”albero dei diritti” piantumato nell’area giochi nel 2019 in occasione della prima edizione del festival Diritti e Storti.
Molte le bambine e i bambini che hanno partecipato. Molti gli adulti con i quali abbiamo parlato. Le notizie che giungono dai confini orientali della Unione Europea ci scoraggiano, ma al contempo ci spingono a moltiplicare le iniziative per sottolineare che i diritti negati a un minore sono una ferita che ci riguarda tutte e tutti.
Durante il mese di Novembre la rete Diritti e Storti, che raccoglie l’adesione di più di trenta istituzioni e associazioni del territorio, propone gratuitamente oltre quaranta iniziative rivolte a bambini, adolescenti e giovani, alle famiglie, agli educatori e agli adulti tutti. Giochi, laboratori, letture, convegni, teatro. Quest’anno anche l’iniziativa “La coperta di Yusuf” che raccoglie la proposta del Forum Lampedusa Solidale di realizzare e inviare un quadrato di lana a uncinetto o maglia di cm 10 x 10 per ricordare la morte del piccolo Yusuf che il 16 Novembre 2020 ha perso la vita davanti alle coste di Lampedusa, mentre cercava di raggiungere l’isola insieme alla mamma e a centinaia di migranti. Durante il funerale del piccolo Yusuf, una donna lampedusana ha donato alla giovane mamma straziata uno scialle fatto a mano, avvolgendoglielo sulle spalle mentre l’abbracciava. Quel gesto così naturale e, al tempo stesso, così pieno di senso ha fissato per sempre quel momento nel ricordo di chi vi ha assistito, trasformandolo in “memoria condivisa”, patrimonio di una comunità che si riconosce in valori comuni. Si possono consegnare i quadrati realizzati a Trieste presso KNULP di via Madonna del Mare 7a e presso Mini Mu Museo dei Bambini nel Parco di San Giovanni in via Weiss 15. Si possono anche realizzare i quadrati insieme nel corso dei laboratori proposti (programma alla pagina facebook.com/DirittieStorti). Alla fine del mese tutti i quadrati raccolti saranno spediti a Lampedusa dove un gruppo di donne cucirà insieme i pezzi di questa coperta infinita, deposito di memoria. Non restiamo con le mani in mano.
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