BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Spoleto, l’Alberghiero e Libera ospitano il nipote di Marcello Torre

0 0

“Sogno una Pagani civile e libera”, scriveva Marcello Torre nel 1980. Aveva da poco concluso la campagna elettorale per diventare sindaco quando, consapevole della morte che lo attendeva, mise nero su bianco le paure e le speranze che serbava per la città e per la sua famiglia in una lettera testamento. Già nel 1962, in qualità di consigliere comunale di Pagani, in provincia di Salerno, si era accorto che qualcosa non quadrava nelle richieste di appalto sia per l’edilizia che per la nettezza urbana. Da avvocato penalista e poi da sindaco il suo obiettivo di integerrima vigilanza verteva non a caso sulla verifica puntuale delle richieste di assegnazione: scoprì, non senza sorpresa, che le società a cui erano affidati i lavori erano le stesse di vent’anni prima; comprese le dinamiche interne createsi con il sostegno della Nuova Camorra Organizzata guidata da Raffaele Cutolo (che in quel periodo cercava di espandersi in Puglia) il quale univa al traffico di droga il controllo del territorio e il reperimento dei fondi che sarebbero arrivati per far fronte al terremoto dell’Irpinia. Con Torre sindaco non ci sarebbe stato più spazio per atti illeciti e questo, di fatto, decretò il suo assassinio di stampo camorristico che avvenne su mandato dello stesso Cutolo (come confermerà la Cassazione nel 2002) l’11 dicembre del 1980.

È così che nel ricordo e nell’impegno profuso dall’associazione Libera, sotto il presidio “Angela Fiume” di Spoleto, che martedì scorso si è svolta presso l’Istituto Alberghiero “De Carolis” la presentazione del libro “Il sindaco gentile” di Marcello Ravveduto alla presenza di Goffredo Locatelli, nipote del sindaco di Pagani, della dottoressa Elisabetta Proietti della sezione locale di Libera, del sindaco di Spoleto Andrea Sisti e della dirigente della scuola Roberta Galassi.

Gli studenti delle cinque classi, riuniti in piccoli gruppi, hanno mostrato coinvolgimento ponendo domande pertinenti e interessate sia al sindaco sia a Locatelli. In particolare Goffredo, alla fine della mattinata, si è fermato a parlare con alcuni ragazzi che con curiosità hanno riportato all’attenzione i problemi riscontrati nel quotidiano, come ad esempio la difficoltà per alcuni di loro di allontanarsi da ambienti malavitosi non facendo propria l’ideologia mafiosa. Gli studenti, grazie anche agli strumenti dati dal corpo docente, attraverso le loro domande hanno espresso la volontà di approfondire il fenomeno delle infiltrazioni criminali nel tessuto sociale e produttivo delle città nelle quali vivono. L’Umbria e Spoleto, come ha ben ricordato il nipote di Marcello Torre, pur non avendo morti ammazzati sulle strade non è esente dall’avere una presenza consortile con comportamenti predatori e ciò si evince dalle sempre più frequenti denunce, dalle indagini delle Direzione distrettuale antimafia e dai beni confiscati.

La serie di iniziative che Libera porta avanti nelle scuole resta pertanto di fondamentale importanza per la costruzione dal basso di incubatori di pensiero e di civiltà: i ragazzi oggi sanno bene che la cultura e la curiosità possono essere un’arma di assoluta efficacia per combattere la violenza e il facile guadagno che le organizzazione criminali promettono ai propri soldati, ma sanno anche che la sola cultura non basta. Goffredo, a più riprese, ha per questo detto loro che è il coraggio e la consapevolezza di voler stare veramente dalla parte giusta a fare la differenza. Anche se è difficile.

Marcello Torre ha sacrificato la sua vita per una politica che era volta al bene comune e, pur di andare contro i poteri forti dell’epoca, ne scriveva su Il Piccolo Giornale in tono satirico. A oltre quarant’anni dalla sua uccisione e dopo ventidue di processi che accertassero la verità dei fatti, Goffredo prosegue nella sua battaglia per un “atto di riconoscenza” dice, ma anche perché ora il “senso” della morte di suo nonno la vedono anche a Pagani, che non è ancora del tutto liberata, ma in cui di camorra e di mafia si parla senza abbassare lo sguardo.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21