BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Le iniziative di crowdfunding per l’abbattimento delle barriere architettoniche 

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Scalini insormontabili, porte strette, spazi angusti, asfalto dissestato. Garantire l’accessibilità a tutti i cittadini anche a quelli con disabilità, sembra ancora impossibile. In questi ultimi anni sentiamo spesso parlare di riqualificazione urbana, ma a volte si dimentica che tale rigenerazione passa anche dall’abbattimento delle barriere architettoniche. Un aiuto viene dal basso, si moltiplicano, infatti, le iniziative di crowdfunding su GoFundMe volte proprio a migliorare la vita di tante persone con disabilità e per sostenere battaglie per i diritti negati.

Il caso di Valentina Tomirotti, la presidente dell’associazione “Pepitosa in carrozza”, ne è un esempio: può un disabile partecipare come tutti ad un concerto? La disavventura che Valentina ha subito in prima persona, le ha fatto aprire una raccolta fondi per aiutare tutte le persone che si sono trovate in situazioni simili a rivendicare i propri diritti, purtroppo non sempre sono previste postazioni idonee e sicure per i disabili che desiderano assistere ad un concerto.

Sognare di vivere in una casa accessibile e vivere una routine quotidiana che al momento sembra impossibile da raggiungere. Sono queste le motivazioni che hanno spinto Marcella, mamma di due ragazzi Jamie e Samuel, gemelli affetti entrambi da paralisi cerebrale infantile dalla nascita, a chiedere aiuto alla rete proprio per poter trovare una casa adeguata ai loro bisogni.

Anche Simona sogna una casa senza barriere, con mobili adattati e nella quale possa riuscire a muoversi il meglio possibile. La donna soffre di artrite reumatoide dall’età di 7 anni e ha un’importante disabilità che le impedisce di lavorare con continuità.

Il grande desiderio di Ana Paun, invece è una casa al mare che accoglierà le persone con disabilità, dandogli la possibilità di fare una vacanza. Ana dopo la scomparsa del marito disabile ha deciso di portare avanti quel progetto pensato con lui quando era in vita, realizzare una struttura accessibile, adeguata alle esigenze e alle necessità particolari.

Non solo case adeguate per i disabili, ma anche spazi all’aperto per poter trascorrere delle ore piacevoli nella natura. L’idea del Parco Inclusivo di Pozzuoli nasce proprio dal sogno di poter vedere giocare insieme i bambini senza alcuna barriera sociale e architettonica. “Un parco in cui tutti potranno giocare insieme a prescindere dalle loro abilità motorie e cognitive con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale” – spiegano i promotori della raccolta fondi.

Queste richieste di aiuto confermano la necessità di una maggiore sensibilizzazione della società sul tema delle barriere architettoniche, l’indifferenza nasce proprio da una mancata presa di coscienza, primo e vero grande ostacolo da superare.


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