Alla vigilia della prossima udienza del processo a Julian Assange, il 26 ottobre 2021 a partire dalle ore 16, presso la Sala Stampa di Montecitorio, il gruppo parlamentare de L’Alternativa C’è, in collaborazione con Italiani per Assange, DiEM25 in Italia, Peacelink e US Citizens for Peace and Justice, organizza una conferenza stampa per sollecitare il complesso delle forze politiche e parlamentari e la stampa ad occuparsi attivamente del caso di Julian Assange.
Dopo aver rivelato crimini di guerra e torture, il giornalista Assange non ha più conosciuto la libertà. Attualmente rinchiuso nel carcere di massima sicurezza HMP Belmarsh (Londra) in attesa del processo di appello che comincerà il prossimo 27 ottobre, il fondatore di Wikileaks rischia di perdere la propria libertà per sempre. Gli Stati Uniti lo hanno infatti incriminato con 17 capi d’accusa utilizzando l’Espionage Act, una legge risalente al 1917 che non distingue tra la spia che passa documenti al nemico e il giornalista che pubblica documenti di pubblico interesse.
E’ la prima volta nella Storia degli Stati Uniti che un giornalista viene incriminato ai sensi di una legge anti-spionaggio. Mentre i criminali di guerra sono liberi, colui che ha rivelato tali crimini rischia di passare il resto della propria vita in una cella. E se questo avverrà, una volta stabilito il precedente penale, come possiamo essere sicuri che in futuro non accadrà lo stesso a un altro giornalista o cittadino?
Il processo a Julian Assange, determinerà, a tutti gli effetti, il destino del giornalismo –ma anche della democrazia stessa– in Occidente.
Questo e altri aspetti del caso Assange verranno discussi da Riccardo Iacona, che intervisterà un pannello di ospiti italiani e internazionali, tra cui Daniel Ellsberg, storica fonte dei “Pentagon Papers”, Gabriel Shipton, fratello di Julian Assange, Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta (Fatto Quotidiano) e autrice de “Il Potere Segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks”, l’ex magistrato Antonio Ingroia, l’Onorevole Pino Cabras (L’Alternativa C’è), Paul Jay, fondatore e direttore di “The Real News Network”, Deepa Driver, lettrice presso l’Università di Reading e attivista per i diritti umani e Rebecca Vincent, giornalista e direttrice di Reporters Without Borders UK.
Saranno inoltre proiettati contributi video di Yanis Varoufakis, fondatore di DiEM25, parlamentare e già Ministro delle Finanze greco e di Davide Dormino, artista e autore della scultura Anything to Say?. L’ accademico (Università dell’ Arizona), linguista, saggista e attivista Noam Chomsky ha inviato una dichiarazione che verrà letta durante l’incontro.