Sono passati 36 anni dall’omicidio di un giovane cronista che scriveva di camorra. Era Giancarlo Siani. La sua morte è stata il peggior delitto di camorra di sempre, così testualmente definito in un’aula di giustizia. Perché quel delitto è stata la sfida alla democrazia, alla libertà di espressione e di informazione. Tra poco, nella settimana in cui si ricorda il compleanno e l’anniversario della morte di Siani, verrà presentato all’Università Suor Orsola Benincasa il libro “Per Giancarlo” con articoli a lui dedicati e che il 23 settembre sarà distribuito con Il Mattino, giornale per cui Giancarlo collaborava. Il libro, che giovedì verrà anche presentato al Presidente della Camera Roberto Fico, contiene i pezzi di Giancarlo Siani dedicati al lavoro e alle lotte sindacali negli anni 1980-‘85, dunque mai così attuale.
Oggi pomeriggio è previsto un incontro dibattito proprio sul libro presso la “Suor Orsola Benicasa” (sala degli Angeli) con la partecipazione del direttore de Il Mattino, Federico Monga, del rettore Lucio d’Alessandro, del direttore della Scuola di Giornalismo, Marco Demarco, del Presidente della fondazione Polis, don Tonino Palmese, e del Presidente onorario della Fondazione Siani, Geppino Fiorenza. Saranno inoltre presenti ai lavori il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, il procuratore nazionale antimafia,Federico Cafiero De Raho, il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, il segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri e il prefetto di Napoli, Marco Valentini.
“Sono quasi vent’anni, sin dalla fondazione della nostra Scuola di Giornalismo, che l’Università Suor Orsola Benincasa con i tanti giornalisti professionisti che hanno fatto parte e fanno parte del nostro corpo docenti contribuisce ad un ricordo costante e non ‘di maniera’ della figura di Giancarlo Siani – ha detto il Rettore Lucio d’Alessandro – e soprattutto del suo esemplare lascito formativo per tutti i giovani che si affacciano ad una professione improntata sulla libertà e l’indipendenza nella ricerca della verità.
Nel libro curato dai giornalisti Pietro Perone e Leandro del Gaudio ci sono, tra gli altri, i contributi dell’ex direttore del Mattino Paolo Graldi e di alcune delle firme storiche del giornale, da Giuseppe Crimaldi a Daniela De Crescenzo, Gigi Di Fiore, Pietro Gargano, Raffaele Indolfi, Giampaolo Longo e Antonino Pane.