BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Il nuovo governo d’Afghanistan, è l’Emirato

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Con una conferenza stampa al GMIC di Kabul (il Government Media and Information Center, un edificio di edilizia sovietica con un tocco d’asiatico, il portavoce Zabihullah ha annunciato il nuovo governo d’Afghanistan. Si tratta di un annuncio atteso per venerdì scorso poi rinviato a sabato, infine – genericamente – alla settimana successiva. Di mezzo c’è stata la visita del capo dei servizi pakistan, l’ISI, venuto a portare pace in mezzo alle liti talebane o a mostrare la sua presenza in maniera plateale per dimostrare – secondo altre interpretazioni – che il Pakistan conta ancora con gli studenti coranici (che ormai hanno rapporti con Doha, Mosca, Pechino, Teheran).
Ma torniamo al governo che viene definito ad interim (verso cosa non è chiaro, le elezioni? non mi pare se ne sia parlato). In breve: non è il governo inclusivo che chiedevano Mosca, in particolare, e Pechino (che invitava ad una svolta moderata). I ministri sono tutti talebani, non ci sono donne, i non pashtun sono pochissimi e comunque non c’è rappresentanza di tutte le etnia afghane (per esempio quella degli sciiti hazara).
La Repubblica Islamica d’Afghanistan viene archiviata (senza nemmeno un tratto di penna visto che non ci sono provvedimenti di modifica della Costituzione), al suo posto c’è l’Emirato Islamico d’Afghanistan.
E’ complicato inquadrare tutti i nomi, sia per motivi di traslitterazione sia perchè alcuni sono personaggi in clandestinità da vent’anni.
Cominciamo da quanto avevamo anticipato (era questo il nodo degli scontri): il Mullah Baradar non sarà il premier ma il vice nonostante dall’inizio delle trattative di Doha, Baradar fosse diventato il volto dei talebani in giro per il mondo e fosse stato accolto a Kandahar, dopo la caduta di Kabul, come un grande leader.
Il premier sarà il Mullah Hassan Akhund, ultra-sessantenne (per quanto sia possibile individuare l’età di qualcuno con precisione in Afghanistan), tra i membri fondatori del movimento, vicino al Mullah Omar, capo della shura di Quetta (il comando talebano in esilio in Pakistan). E’ sulla lista dei terroristi internazionali delle Nazioni Unite dal 2001.
Agli Interni va il capo del clan Haqqani, ricordiamolo: è un’organizzazione potentissima con base a Khost, che lega jihad ad affari e porta il nome dell’omonima famiglia che l’ha creata. Sirajuddin Haqqani (figlio del fondatore e attuale capo del clan) è il nuovo Ministro degli Interni, sulla sua testa pende una taglia di 5 milioni di dollari messa dal governo americano. Il Ministro alla Difesa è il Mullah Yaqub (o Yaqoob) figlio del fondatore dei talebani, il Mullah Omar. Sarà anche capo di stato maggiore.
Ministro degli Esteri, un volto noto Amir Khan Muttaqi, membro della squadra di Doha, in rappresentanza dei talebani, anch’egli storico membro del movimento, era stato Ministro dell’Informazione ai tempi dell’Emirato.
Resta il mistero, che ormai si trascina da troppo tempo, sul Mullah Hibatullah Akhundzada, leader dei talebani e che sarà l’Emiro cioè il capo dell’Emirato quindi la figura chiave del nuovo governo. Non si mostra in pubblico da anni e, al contrario di Baradar, non è apparso a cerimonie ufficiali a Kandahar dove pure – secondo i talebani – è arrivato da giorni. Non ci sono sue foto recenti, quella fatta circolare si è poi scoperto essere del 2016. Sarebbe morto ma i talebani non lo vogliono ammettere, il perchè è un mistero nel mistero.
Pesante incognita anche sul suo ruolo visto che non è stata chiarita la forma costituzionale del governo: sarà guida spirituale all’iraniana o si occuperà anche di azioni esecutive e pratiche?

QUESTO POST E’ IN AGGIORNAMENTO MAN MANO CHE ARRIVANO NUOVI ELEMENTI

Mullah Muhammad Hassan Akhund, premier

Mullah Baradar Akhund sarà vice premier

Mullah Hidayatullah Badri Ministro delle Finanze

Mullah Yaqub Ministro alla Difesa

Sirajuddin Haqqani Ministro degli Interni

Sheikh Mawlawi Noorullah Munir Ministro dell’Istruzione

Khalil-ur-Rehman Haqqani Ministro dei Rifugiati

Qari Fasihuddin Ministro della Difesa e Capo di Stato Maggiore

Mawlawi Amir Khan Mutaqqi Ministro degli Esteri


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