A undici anni dall’omicidio di Angelo Vassallo sono tante le manifestazioni in Campania, che ricordano il “Sindaco Pescatore”. Con la “Festa della Speranza” si svolgerà questa sera (domenica 5 settembre) dalle ore 19.30 un evento in suo onore all porto di Acciaroli, nel comune di Pollica. Ad aprire la serata l’intervento del sindaco di Pollica Stefano Pisani. A seguire la quinta edizione della cerimonia di assegnazione del Premio letterario e culturale speciale intitolato ad “Angelo Vassallo”. La manifestazione si concluderà con il convegno dal titolo “Il sistema Cilento”.
Sempre questa sera a Piano di Sorrento un altro momento di commemorazione. Sulla terrazza di Villa Fondi alle 20.30, il giornalista Vincenzo Iurillo, autore con Dario Vassallo del libro «La verità negata. Chi ha ucciso Angelo Vassallo il sindaco pescatore», edito da Paper First, sarà intervistato dal collega Antonino Siniscalchi.
“Il Sindaco Pescatore”, chiamato da sempre così perché era con il fratello, imprenditore in ambito ittico, ma soprattutto amava il mare e la difesa dell’ambiente, è stato negli anni ricordato con tante iniziative in tutta Italia. Ci sono strade, scuole, fiction, a lui dedicate, ma anche fatti storici: grazie a quella grinta dura, che lo ha contraddistinto, la dieta mediterranea è stata riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Vassallo è riuscito a ridare forza e bellezza alla sua terra, combattendo gli appalti truccati (con l’abbattimento persino della casa abusiva di un magistrato), la criminalità organizzata, lo smercio della droga sul lungomare. E poi ha rimesso in sesto il porto, creando anche una riserva naturale. Tanto da trasformare Pollica, dal 2000, in un importante centro turistico. Ma il sogno si infrange in un tragico epilogo. La sua lotta alla camorra, al traffico di stupefacenti, viene fermata il 5 settembre 2010 da nove colpi di pistola, che lo uccidono mentre tornava a casa in auto la sera. Da allora cala un sipario di omertà, depistaggi, silenzi. Ma il rigore, la sua integrità morale, gli sopravvivono, anche grazie alla Fondazione Angelo Vassallo, che porta l’esempio della sua storia in giro per l’Italia e nel mondo. Chiedendo soprattutto giustizia per un omicidio per il quale non si conoscono ancora mandanti ed esecutori.