BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Afghanistan. È necessario che tutti i giornalisti del paese ricevano sostegno

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Circa 1200 giornalisti e operatori della comunicazione afgani avrebbero già perso il lavoro e molti altri sono minacciati e rischiano di perdere il lavoro, ma ancora di più, di essere incarcerati o subire violenze di ogni genere.
Lo sono le stime fatte dalla Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), che rileva come moltissime testate siamo state costrette a chiudere man mani che i talebani avanzavano e prendevano sotto il loro controllo l’Afghanistan. La Ifj ha istituito un fondo di solidarietà per l’Afghanistan e ha lanciato un appello a tutti i suoi affiliati affinché contribuiscano con una donazione. Il fondo è destinato a sostenere i giornalisti afghani. Un altro appello è stato lanciato dalla EFJ, la Federazione europea dei giornalisti, affinché sollecitino i loro governi a fornire visti di emergenza e supporto logistico a chi è più minacciato e vuole lasciare il Paese. La Efj si è anche rivolta ai governi europei perché , nei loro programmi di concessione visti ai rifugiati, ricomprendessero anche i giornalisti afgani.
Ma le evacuazioni, secondo la stessa Efj, stanno diventando sempre più complicate.

I giornalisti che seguono da vicino la situazione, infatti, hanno riferito che i talebani starebbero negoziando con i paesi occidentali taglie (in denaro o anche in un corrispettivo politico) per ogni afghano che ha collaborato con loro. Sempre a quanto riferito dai giornalisti afgani, sembra che nessuno potrà entrare nell’aeroporto di Kabul, prima che il prezzo sia fissato. L’argomento ufficiale dei talebani è “evitare la fuga di cervelli dal paese”. Dunque per le eventuali evacuazioni ci vorrà tempo.
Alcuni governi europei , come quello dei Paesi Bassi, hanno indicato che forniranno assistenza solo agli operatori dei media locali che hanno lavorato con i media del loro paese. Altri stati si sono dichiarati pronti a sostenere qualsiasi operatore dei media afgani, come la Polonia.
La Federazione europea dei giornalisti ha manifestato la sua contrarietà a una visione di aiuto condizionato. È necessario che tutti i giornalisti del paese ricevano sostegno e dunque, la Efj ha chiesto e chiede a tutti i sindacati suoi affiliati di avviare una forte azione di pressione sui loro governi. La situazione è drammatica soprattutto per le donne, perché malgrado alcune giornaliste siano di nuovo apparse in tv come conduttrici di notiziari nazionali, non si sa fino a quando potranno davvero esercitare il proprio mestiere.


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