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Michl Ebner condannato per comportamento antisindacale

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Il giudice del lavoro di Trento Giorgio Flaim ha condannato la società editrice del Trentino SIE SPA per comportamento antisindacale, ribadendo le prerogative del comitato di redazione previste dall’articolo 34 del Contratto Collettivo di Lavoro Giornalistico, sottoscritto dalla Federazione Editori e dalla Federazione della Stampa.

Lo rende noto un comunicato congiunto del sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e della FNSI.

Il provvedimento depositato oggi a Trento ordina la pubblicazione della sentenza a spese dell’editore sull’“L’Adige”, su “Il Corriere del Trentino”, nonché nel sito internet del quotidiano on line “Trentino”, e a rifondere al Sindacato dei Giornalisti la metà delle spese legali.

Come si ricorderà, l’edizione cartacea del quotidiano Trentino – acquisito dal gruppo Athesia, di proprietà di Michl Ebner, cinque anni fa – fu chiusa con effetto immediato il 15 gennaio scorso per decisione dell’editore, con motivazioni ritenute dal sindacato pretestuose.

Per effetto di quella decisione, 19 colleghi e 20 collaboratori hanno perso il posto di lavoro senza che sia mai stato consentito al comitato di redazione, così come previsto dal CCNLG, di esperire le procedure di consultazione previste dall’articolo 34.

Constatata l’indisponibilità dell’editore a raggiungere qualsiasi accordo per attutire l’impatto sui livelli occupazionali, il Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, assistito dall’avv. Bruno Del Vecchio, è stato costretto a rivolgersi al giudice del lavoro.

“Questo provvedimento non restituirà ai colleghi i posti di lavoro – affermano Raffaele Lorusso e Rocco Cerone segretari della FNSI e regionale del Trentino Alto Adige – ma  ribadisce un principio importante, quello cioè che l’editore è tenuto a rispettare le regole fissate dal contratto nazionale di lavoro giornalistico. È auspicabile che questa vicenda possa consentire l’avvio di una riflessione, anche a livello governativo, sul mercato dell’informazione in Trentino Alto Adige e sulla necessità di garantire il pluralismo a fronte della posizione dominante acquisita dall’editore del gruppo Athesia, peraltro destinatario di contributi pubblici per l’editoria, anche sul versante della raccolta pubblicitaria.

È tempo che il sottosegretario con delega all’editoria batta un colpo.

(Nella foto il Tribunale di Trento)


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