La tragedia di Stresa ci mostra un mondo corrotto dalla sete di guadagno: eliminare il freno di sicurezza per evitare fermi al servizio. Dal punto di vista penale il reato appare ancor più grave di quello ipotizzato per il ponte Morandi, dove si parla di semplice omissione e/o colpa grave. Nel caso della funivia il dolo pare evidente. In questo paese si percepisce un crescente senso di abbandono e di raggiro, causato da chiunque ha un obbligo ed invece si impegna subito ad aggirarlo, anche a costo della vita altrui, per ottenere illeciti guadagni. Un giorno si scriverà una saga intera su tutte le vicende illegali scaturite ed agevolate dall’emergenza Covid.
La magistratura italiana non funziona anche per l’enorme numero di reati che vengono commessi, reati che emergono in ogni settore, appena l’ambito viene sfiorato da indagini. Quasi fisiologico il delirio di onnipotenza che coglie alcuni magistrati che ritengono che siamo tutti “sub judice”.
Ma il caso più clamoroso di dolo sembra emergere per i più alti vertici dell’OMS. Buona parte dei milioni di morti per la pandemia si sarebbero potuti evitare. L’organismo ONU ha prodotto ritardi immotivati, se si esclude il motivo di tergiversare per evitare che fosse trovata in Cina la “pistola fumante” del focolaio anomalo dell’epidemia. Anche noi siamo riusciti a imbrogliare le carte con l’OMS, e non solo per la mancanza di un Piano Pandemico, per come sta indagando la Procura di Bergamo. Ecco che un mondo corrotto non fa altro che ingigantire il ruolo del “terzo potere”, essendo spesso gli altri tre (anche la stampa) vicini al quinto (la criminalità).