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Myanmar, 88 giornalisti imprigionati dal colpo di stato del 1° febbraio 

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Con Danny Fenster, il giornalista statunitense fermato il 24 maggio mentre stava per prendere un volo diretto in Malesia, sono 88 gli operatori dell’informazione – tre dei quali stranieri – arrestati in Myanmar dal colpo di stato del 1° febbraio. Secondo l’ong birmana Associazione di assistenza ai prigionieri politici, oltre la metà degli 88 giornalisti è tuttora in carcere, due sono stati rilasciati su cauzione, 33 sono entrati in clandestinità dopo il rilascio e altri sono fuggiti all’estero.

Nel primo mese e mezzo dal colpo di stato sono state via via ritirare le licenze a tutti i mezzi d’informazione indipendenti. Chi può, come Democratic Voice of Burma, continua a lavorare dall’esilio ma i suoi giornalisti rischiano di essere arrestati e rimpatriati.

Da due mesi, inoltre, è in vigore un emendamento all’articolo 505 del codice penale che punisce ora chi provoca o intende provocare paura, diffonde notizie false o accusa direttamente o indirettamente funzionari dello stato di reati penali con pene fino a tre anni di carcere.


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